Tifosi e addetti ai lavori si aspettavano molto di più dalla nazionale: adesso il ct è a rischio esonero, e in pole c’è l’ex Juve.
Gli Europei di calcio in corso di svolgimento in landa tedesca hanno offerto sorprese (positive e negative) a dir poco clamorose. All’ottimo cammino di Austria, Turchia e Svizzera fanno da contraltare le uscite di scena anticipate dell’Italia (qualificatasi agli ottavi all’ultimo secondo nella sfida contro la Croazia e poi estromessa dalla competizione proprio dagli elvetici), della Germania e del Portogallo.
Nella serata di martedì 9 luglio (a diciott’anni esatti dalla finale mondiale persa a Berlino nel 2006) è poi maturata sul manto erboso di Monaco di Baviera l’eliminazione della Francia, sconfitta per 2-1 dalla Spagna di un sontuoso Lamine Yamal, capace di infrangere record su record e, a soli 16 anni, di trascinare in finale le Furie Rosse.
I transalpini, dal canto loro, abbandonano il torneo caricandosi sulle spalle una valanga di critiche per la qualità del gioco espresso (decisamente lontano da quello messo in mostra soltanto due anni orsono ai Mondiali in Qatar) e per la scarsa vena realizzativa del reparto offensivo: appena 4 gol siglati in 6 match, di cui uno su rigore, due frutto di autoreti avversarie e solo uno giunto su azione (Kolo Muani in semifinale contro gli iberici).
Mbappé e compagni, dopo i quarti di finale, hanno centrato un primato tutt’altro che lusinghiero, divenendo la prima compagine nella storia del campionato europeo a effettuare almeno 50 conclusioni (escluse quelle dal dischetto) senza mai timbrare il cartellino.
Alla luce di queste statistiche e dell’ennesima delusione, i vertici del calcio francese si stanno interrogando in queste ore sul futuro del tecnico Didier Deschamps, contro il quale i media locali hanno sparato a zero: “L’Équipe” parla di “un fallimento profondo e doloroso”, perché “la squadra migliore degli ultimi due Mondiali è stata portata a spasso come dei cadetti”.
L’intero torneo è stato un “fallimento offensivo aggravato dal crepuscolo di Giroud e Griezmann, dalle difficoltà di Mbappé e dall’intestardirsi di Deschamps a limitare il tempo di gioco di Barcola”. Il ct, dal canto suo, ha commentato: “Siamo arrivati in semifinale, ciascuno farà la propria analisi. Il Mondiale 2026? Chiedete al presidente”.
Intanto, fra suggestioni e indiscrezioni, starebbe prendendo quota in queste ore la candidatura di Zinédine Zidane per la panchina della Francia. L’ex allenatore del Real Madrid non direbbe certo di “no” a una chiamata federale e sarebbe pronto a mettersi in gioco.
Il tutto mentre il giornalista di Rmc Sport, Daniel Riolo, inveisce contro Deschamps (“Che vada a giocare a padel”) e l’ex nazionale Christophe Dugarry sostiene apertamente Zizou…