Wimbledon ha lasciato in dote tanti spunti, principalmente in ambito maschile, ma anche in quello femminile. C’è anche chi sbotta.
Il più prestigioso, blasonato e per certi versi importante torneo ATP dell’anno, ha lasciato gioie e dolori a un tennis italiano sempre più protagonista a livello di quantità di competitor, ma sulla top-quality dobbiamo ancora lavorarci su.
Sin dal secondo turno gli italiani hanno dato spettacolo: il manifesto del Belpaese in Sinner-Berrettini, match spettacolare che ha confermato le qualità del numero uno al mondo ma ha restituito un Matteo davvero pimpante, pronto per il ritorno al futuro.
Su Sinner ancora indigesto il quinto set, mini rivincita di Medvedev dopo gli Australian Open, un lampo del russo, che Alcaraz ha rimesso subito al posto suo. Ci si aspettava di più però da Jannick, anche se la condizione fisica non fa ben sperare per i Giochi Olimpici.
Per il resto tante, tantissime gioie. In ambito maschile epico il torneo di Musetti, arrivato fino in semifinale prima di inchinarsi a Djokovic. E che dire di Jasmine Paolini, alla seconda finale femminile di uno Slam di fila. Maledetto quel doppio fallo al terzo set che ha permesso a Barbora Krejcikova di spuntarla nel finale.
Non è arrivata la coppa più prestigiosa del tennis mondiale, ma Wimbledon ci ha regalato spunti di riflessioni. Interessanti quelli di Adriano Panatta. “Credo che Djokovic non batterà più Alcaraz e Sinner”. La tocca subito piano uno degli eroi di Cile ’76.
“Djokovic è arrivato in finale superando Rune, che si batte da solo, mentre devo ammettere che contro Musetti mi ero un po’ illuso per il livello di gioco espresso – dice l’ex campione del Roland Garros in una delle recenti puntate de ‘La Telefonata’ – contro Alcaraz si è vista una netta differenza“.
Adriano Panatta vede un bicchiere mezzo vuoto per Nole Djokovic, travolto in finale da Carlos Alcaraz, al secondo Wimbledon di fila, quarto Major in carriera ad appena 21 anni. “Carlos è già un giocatore fortissimo: per quanto mi riguarda, lui e Sinner sono primi a pari merito nel ranking”. Già il ranking. Sinner numero uno ma ora viene il difficile pensando alla super seconda parte di stagione, dove Jannick fece davvero la differenza.
Tutti punti che rischia di perdere se non si dovesse ripetere. “Questa logica di basare la classifica sui risultati ottenuti l’anno scorso non la capisco. Ma credo che Djokovic non batterà più Alcaraz e Sinner”. Per Panatta il passaggio di consegne già c’è stato, regolamento a parte. Dai Big Three (con Nadal e Federer) è l’era dei magnifici due.