Sinner, una rivelazione strappalacrime: “Sta davvero a pezzi” | Periodo duro per il fenomeno altoatesino
Il numero uno al mondo ha annunciato il suo ritorno a Montreal, ma la rinuncia di Sinner alle Olimpiadi è ancora argomento di discussione.
Un freddo calcolatore. Stava studiando da numero uno ma non lo era ancora diventato, aveva una tabella di marcia che non contemplava la partecipazione alla Coppa Davis, in quella che sarebbe diventata la sua Coppa Davis.
Si alzò un polverone senza precedenti, valanghe di critiche da tutte le parti, il fuoco delle critiche si abbatterono su Jannick Sinner lo scorso anno, alla fine saltò solo un turno, sappiamo tutti come andò a finire, le “accuse” su quel freddo calcolatore caddero.
A più o meno un anno di distanza Sinner è tornato a essere bersagliato, stavolta da numero uno al mondo, per la sua esclusione dai Giochi Olimpici di Parigi. Tutto sembrava “normale” per un atleta colpito da tonsillite. Invece non è stato affatto così. Ancora se ne parla.
I complottisti hanno visto in quel forfait una sorta di malattia diplomatica: saltare in pratica le Olimpiadi, a cui lo stesso Sinner aveva più volte ribadito essere un obiettivo primario, per difendere i punti (tanti) conquistati nella stagione che fu. E rimanere numero uno al mondo.
C’è chi dice no
Fortuna che non sono tutti complottisti ed haters, anche se in tanti hanno criticato Jannick. Gliele hanno detto un po’ di tutti colori, mettendo nel tritacarne mediatico la storia d’amore con la tennista russa Anna Kalinskaya.
Va detto che in tanti lo hanno difeso, partendo proprio dal presupposto che Sinner sin da inizio 2024 aveva fissato nei Giochi Olimpici una data importante. Tra questi anche Musetti ha preso posizione sul suo “collega” con il quale avrebbe dovuto disputare il doppio a Parigi.
A difesa di Sinner
Lorenzo Musetti non è soltanto un compagno di doppio di Sinner, è un amico con il quale ha condiviso tanti incredibili momenti nel tennis, primo tra tutti lo storico successo in Coppa Davis. Ebbene l’Azzurro, giunto nel frattempo agli ottavi di Parigi e in forma smagliante, si è schierato apertamente.
Non so come stia Jannik – spiega il numero due Azzurro – so soltanto, conoscendolo, che se ha scelto di non venire a Parigi significa che stava davvero a pezzi”. Come accaduto in Coppa Dacvis quando rinunciò alla chiamata Azzurra, a Sinner non resta che una cosa: vincere a Montreal, sparirebbero tutte le critiche e sarebbe in tanti a salire sul carro dei vincitori: in Italia funziona così.