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Il calciatore si racconta, un dramma da non credere: “Minacce oltre i limiti” | In ballo la sua vita

Fumogeni, veleni e minacce: questo il calcio? – ansa – IlPosticipo.it

Tornano i fantasmi di un’inchiesta esplosa lo scorso anno. Rivelazioni choc di un giocatore, in ballo addirittura la sua vita.

Non è il primo caso anche se si spera sia l’ultimo. I fantasmi di un’inchiesta esplosa nella passata stagione tornano di moda mettendo di nuovo in subbuglio l’intero mondo calcistica, scioccato nel 2023 dai dati dei “Calciatori sotto tiro” portati alla luce dall’Associazione Italiana Calciatori.

Ben 121 in casi in cui i calciatori sono stati oggetti di violenze, minacce, offese e intimidazioni. Soltanto in Serie A ben 7 giocatori su 10 sono finiti in questo vortice, nella maggior parte dei casi da parte di ultras, o pseudo. Ma non solo.

Ovviamente focus puntato nei campionati dilettantistici, dove ne succedono di ogni, tanti – troppi – episodi di razzismo su tutti. Ma sarebbe un grande errore pensare che nel mondo fatato dei pro non succeda nulla. Tutt’altro.

Nella scorsa Champions League, all’indomani dell’uscita di scena del Barcelona nei quarti contro il PSG, Joao Cancelo ha denunciato insulti e minacce a causa dell’ingenuo fallo da rigore su Dembele che di fatto è costata la qualificazione agli azugrana.

E in Italia vi ricordate Theo Hernandez?

Nel 2023 Theo Hernandez e la sua famiglia sono stati presi di mira da alcuni tifosi o pseudo tali sui social, con minacce di morte ed insulti molto pesanti. Commenti irripetibili sull’account del francese in occasione del primo compleanno del figlio.

E che dire di Ciro Immobile aggredito all’uscita di scuola dei figli, solo per un momento no dopo valanghe di reti messe a segno con la maglia della Lazio, di cui ne è un goleador leggendario. Accade di nuovo a una vecchia conoscenza del calcio italiano.

Angel Di Maria, Mondiale e Copa America con la maglia dell’Argentina nell’ultimo biennio – lapresse – IlPosticipo.it

La denuncia

Nei giorni scorsi anche Angel di Maria ha denunciato minacce di morte nei suoi confronti e verso la sua famiglia addirittura da un gruppo di narcos argentini. Secondo i media locali una macchina si sarebbe fermata davanti al complesso privato Funes Hills Miraflores e avrebbe lasciato un cartello nel quale avvisava il calciatore di non tornare a giocare al Rosario Central.

Secondo la ricostruzione della polizia ci sarebbe state quattro esplosioni prima che una Megane si allontanasse a tutta velocità dopo aver lanciato il pacco di nylon nero. È stato lo stesso Fideo a rivelare cosa c’era dentro quel pacco. “Una testa di maiale con un proiettile, era il mio sogno tornare a Rosario”. Il suo futuro ora è un punto interrogativo: restare al Benfica, oppure provare una nuova esperienza, ma non in Argentina?