Juve al centro dello scandalo: “Una partita irregolare” | Viene alla luce un retroscena clamoroso
Un nuovo retroscena e i fantasmi di uno scandalo del passato, che viene alla luce nel presente e torna a funestare la Juve.
Ha pagato per i suoi errori. Diciassette anni di Calciopoli per giungere a una conclusione inappellabile, chiuso dalla stessa Juve, che lo scorso ottobre ha rinunciato all’ultimo ricorso per la revoca di due scudetti dell’era Moggi, che costarono anche la retrocessione in Serie B.
Il club aveva formulato la richiesta di una cifra milionaria per sopperire alle perdite di quel periodo, come rivelò all’epoca Repubblica, quantificata in quasi 444 milioni di euro.
In quei tempi la Juve chiedeva anche l’annullamento dell’assegnazione del titolo stesso all’Inter, fu l’allora presidente Ferrero a firmare la rinuncia, dopo che il Consiglio di Stato aveva respinto il ricorso del club bianconero contro Figc.
Ha pagato anche di recente la Juve, costringendo la governance capeggiata da Agnelli a dimettersi con un altro processo infinito sul caso plusvalenze e stipendi che costò 10 punti di penalizzazione ai bianconeri e la mancata partecipazione alle scorse coppe europee.
E un rinvio a giudizio, appena due settimane fa, per Andrea Agnelli e altri ex manager della Juve da parte della Procura di Roma, con ancora accuse pesanti: false fatturazioni e aggiotaggio. In attesa di capire come finirà quest’altra brutta storia, nuove ombre sulla Signora.
Uno scudetto figlio di un episodio
Alessandro Melli torna a far parlare di sé. Ora è un dirigente sportivo, in passato un attaccante che vinse l’Europeo Under 21 nel 1992. Una carriera più che buona, tendente all’ottima: una Coppa Italia in bacheca, una ei fu Coppa delle Coppe, due Supercoppe europea. Tutte da protagonista con il Parma fatta eccezione per la Supercoppa del 1994, alzata con il Milan.
È stato proprio lui a vuotare il sacco, rivelando dei retroscena su quel Perugia-Juventus 1-0, sotto il nubifragio, che contribuì in maniera decisiva allo scudetto della Lazio del 2000, figlio di un episodio molto borderline in termini di lealtà sportiva.
Una triste verità
“Eravamo salvi e non avevamo niente da chiedere in campionato, la Juve doveva vincere per vincere il campionato, e veniva da una settimana di polemiche per il gol di Cannavaro con il Parma”. L’allora attaccante del Perugia rivela una sua triste verità.
“Negli spogliatoi provammo a metterci d’accordo con la Juve per pareggiare e loro sarebbero andati a fare lo spareggio – ha raccontato Melli ai microfoni di “Non è più domenica”, un podcast condotto da Rocco Di Vincenzo e Matteo Fantozzi – i giocatori della Juve non accettarono questa proposta, soprattutto Davids, Zidane e Montero”. Praticamente una farsa, finita in una maniera del tutto inaspettata. “Giocammo una partita irregolare che finì come finì per un episodio”. Parola di Alessandro Melli.