Affermazioni strepitose del calciatore, che non ha ancora mandato giù il boccone amaro della non convocazione ad Euro 2024.
Lo scorso 14 luglio è terminato Euro 2024, con la Spagna di De La Fuente che ha tagliato il traguardo a braccia alzate, sconfiggendo in finale l’Inghilterra (2-1) e laureandosi campione d’Europa per la quarta volta nella sua storia.
La rassegna calcistica continentale per nazioni ha scontentato parecchie squadre. La Francia di Mbappé, per esempio, ha raggiunto le semifinali, ma non ha mai dato l’impressione di essere la corazzata che nel 2018 ha conquistato il Mondiale in Russia. Anzi: sono state innumerevoli le critiche rivolte al ct Didier Deschamps per la mancanza di gioco e di idee mostrata dai suoi uomini.
Anche la Germania non ha fatto troppa strada, fermandosi ai quarti di finale e perdendo la possibilità di raggiungere l’atto conclusivo del torneo davanti al pubblico amico. Che dire, poi, della “nostra” Italia, qualificatasi in extremis agli ottavi e poi estromessa dalla competizione per mano della Svizzera con un secco 2-0.
In tanti hanno denunciato sui social (e non solo) l’involuzione del gruppo guidato dal ct Luciano Spalletti, criticandone anche le scelte in sede di convocazione. A proposito di ciò, nelle scorse ore sono giunte le dichiarazioni di un big assente dalla spedizione europea e che ha trovato soltanto adesso la forza per esternare la propria insoddisfazione e il proprio malcontento.
Ad avere il coraggio di esprimere l’amarezza provata è stato Jack Grealish, escluso dai convocati dell’Inghilterra. Nazionale, quest’ultima, che possiamo tranquillamente inglobare nel novero delle “deluse” di cui sopra, dal momento che – per la seconda volta consecutiva – ha visto infrangersi in finale il sogno di agguantare il suo primo successo europeo.
Ai microfoni della BBC, l’attaccante ha scelto di parlare senza alcun filtro, sottolineando quanto sia stato difficile accettare il “no” del ct Southgate e dover seguire gli Europei da casa. “Quando sei in vacanza, ogni volta che accendi il telefono o la tv li vedi, quindi è stato arduo non seguirli – ha asserito –. Sarò onesto, dal punto di vista calcistico è stata la cosa più difficile che abbia mai dovuto affrontare in termini di carriera”.
Con grande senso patriottico e con l’ambizione naturale che un giocatore del suo livello deve avere, l’inglese ha candidamente ammesso che, quando ha saputo di non essere convocato, “mi si è spezzato il cuore. Per me stesso, ora, devo cercare di usare questo fatto come motivazione per la stagione in corso”.
Con i “se” e con i “ma” la storia non si fa, recita un antico adagio, però viene da domandarsi se l’epilogo per l’Inghilterra sarebbe stato meno amaro con un Grealish in più nel motore…