Non solo Koopmeiners, Giuntoli orchestra il colpaccio che può far svoltare la Juve: la strategia del Director Football bianconero funziona.
I Netx Gen sono stati l’arma in più, finora, in mano a Giuntoli per mostrare di che pasta è fatto il Director Football della Juve. Una strategia che ha segnato la sessione estivo del mercato bianconero. Sin dall’inizio.
Douglas Luiz in fondo è stato preso così: soldi più contropartita tecnica, doppia nel caso specifico: Illing Junior e Barrenechea (non McKennie, che ha rifiutato l’Aston Villa) per arrivare al centrocampista brasiliano, uno degli obiettivi più importanti del mercato della Signora dopo Koopmeiners.
Next Gen da inserire nella trattativa per permettere alla Juventus di arrivare dove il cash a disposizione non basta. Next Gen da vendere per rimpinguare le casse bianconere. Così è stato per Soulé che ha portato in dote 30 milioni di euro.
Così è stato per Dean Huijsen, al Bournemouth per 15 milioni di euro. Così potrebbe essere per la prossima mossa di mercato di una Juventus che non ha abbandonato la pista Koopmeiners, ma sta pensando anche ad altro per Thiago Motta.
Giuntoli a breve potrebbe tornare alla sua amata strategia, inserire qualche contropartita tecnica più soldi, per sfondare il muro eretto dal Torino per Raoul Bellanova. Cairo infatti ha perso già Buongiorno e non ha intenzione di privarsi di Bellanova, considerato una pedina indispensabile per il nuovo allenatore Vanoli.
Ma intanto si strizza l’occhio a Robin Gosens. L’ex Atalanta vuol lasciare l’Unione Berlino, può tornare in Italia, l’idea dei granata sarebbe quello di portarlo all’ombra della Mole in prestito con obbligo di riscatto condizionato.
È qui che si inserisce Giuntoli nel caso in cui le richieste tedesche siano troppo elevate per il Torino. Giuntoli pronto ad inserire Weah nell’affare come contropartita tecnica. Sarebbe un doppio colpo per il Director Football bianconero. In primis perché si toglierebbe un giocatore che a quanto pare non rientra nei piani di Thiago Motta, neanche riportandolo al suo ruolo naturale, esterno sì ma molto più avanzato rispetto a come lo utilizzava Allegri.
Secondo perché rafforzerebbe la fascia destra con un giocatore letteralmente trasformato da Juric lo scorso anno, dopo un’annata alquanto complessa passata nell’Inter di Simone Inzaghi. Non sarà facile sfondare quel muro, con Cairo di mezzo è sempre oltremodo complesso, ma la strategia di Giuntoli, quella della contropartita tecnica, ha finora sempre funzionato. Che ci siano Next Gen o meno di mezzo.