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Serie A, il leader della big sbotta: “Cambiare è difficile” | Inizia male il neo tecnico

Thiago Motta e Palladino si abbracciano a bordocampo - foto LaPresse - IlPosticipo.it
Thiago Motta e Palladino si abbracciano a bordocampo – foto LaPresse – IlPosticipo.it

Per il nuovo tecnico iniziano i primi confronti importanti nello spogliatoio. C’è chi ha mostrato i primi segni del nuovo lavoro.

Quando una squadra cambia allenatore, non è detto che ci sia subito un salto di qualità. Basti pensare a quanto accaduto lo scorso anno con il Napoli del terzo Scudetto: dopo l’addio di Luciano Spalletti, la guida tecnica è stata affidata al francese Rudi Garcia, e le cose hanno preso una piega totalmente diversa.

Sappiamo bene la storia degli azzurri dello scorso anno, in cui sono stati ben tre gli allenatori a fare da staffetta per il passaggio del testimone. In primis, come ben sappiamo, Garcia è stato esonerato dopo il match fatale contro l’Empoli, che ha visto la sconfitta degli azzurri in casa allo stadio Maradona.

È stata poi la volta di Walter Mazzarri, il cui ritorno dopo oltre 10 anni non si è concretizzato in un successo di fatto, portando in seguito alla chiamata del tecnico Ciccio Calzona. Quest’ultimo, come ben sappiamo, era già presente nello staff del Napoli quando l’allenatore era Maurizio Sarri.

Anche con lui, però, non c’è stato il miracolo tanto atteso e i partenopei si sono fermati alla 10ª posizione in classifica, senza brillare nel raggiungere competizioni europee, nemmeno quelle considerate minori.

La cura DDR

In altri casi, invece, quando c’è il cambio di guardia possono esserci importanti risvolti positivi. Questo è il caso della Roma: lo scorso anno, quando c’è stato l’esonero di José Mourinho e l’arrivo di Daniele De Rossi, vi erano tante voci discordanti. C’era chi non credeva in DDR, ma poi ha dovuto ricredersi in quanto ha rigenerato giocatori come Lorenzo Pellegrini e Paulo Dybala.

La sua grande qualità non ha fatto altro che confermare ancor di più il suo stile di gioco e, soprattutto, quanto sia determinato e professionale nel voler continuare anche questo campionato importante con i giallorossi. La società dei Friedkin lo ha premiato portando a casa giocatori importanti come il centrocampista francese Enzo Le Fèe, il centravanti ucraino Dovbyk, e l’esterno offensivo argentino Matias Soulé dalla Juventus. Insomma, i cambi di allenatore possono essere determinanti, in positivo o in negativo.

Dodò in campo con la maglia della Fiorentina - foto LaPresse - IlPosticipo.it
Dodò in campo con la maglia della Fiorentina – foto LaPresse – IlPosticipo.it

Dodò e il cambio modulo

La situazione della Juventus, invece, è molto particolare. La storia tra Massimiliano Allegri e i bianconeri era ormai giunta al termine e, sin da subito, i tifosi si sono resi conto di come l’arrivo del nuovo tecnico Thiago Motta abbia portato non solo un cambio di modulo tecnico-tattico, ma anche una voglia di rivincita ben spiccata. Adesso sarebbe il caso di parlare di un nuovo allenatore di un’altra società di Serie A, ovvero Raffaele Palladino della Fiorentina.

Quest’ultimo, oltre a cambiare il modulo tattico dell’ex allenatore Vincenzo Italiano, ha comunque già sortito degli effetti particolari, soprattutto tra alcuni giocatori titolari. Tra questi, sarebbe il caso di parlare del terzino brasiliano Dodô, che ha parlato, ai canali ufficiali del club, di questa preparazione estiva con il nuovo tecnico e del cambio di modulo in campo: “Eravamo abituati ad un certo sistema tattico e cambiare subito è difficile. La prossima settimana avremo altre due amichevoli che saranno importanti per arrivare al meglio all’inizio della stagione.”