Il successo contro il Venezia era un’illusione, la sconfitta di Udine ha fatto tornare vecchi fantasmi. Anche Baroni se n’è accorto.
Continuità, questa parola sconosciuta. Il successo in rimonta contro il Venezia ha illuso la Lazio, la sconfitta di Udine confermato una squadra incompleta e un Marco Baroni che deve sciogliere il bandolo della matassa.
Nel primo caso può pensarci il diesse Fabiani a risolvere le criticità, con nuove operazioni di mercato. O meglio, “vecchi” nomi circolanti per tutta la sessione estiva di mercato, che non hanno trovato la formula giusta per essere presi.
È il caso di Michael Ijemuan Folorunsho. Il centrocampista romano, classe 1998, è da tempo nel mirino dei biancocelesti, che l’hanno fatto crescere nel proprio settore giovanile ma non riescono proprio a riportarlo a Formello. Secondo Sky non è affatto sicuro il suo ritorno. E non solo perché si deve registrare l’inserimento del Bologa di Italiano.
Il problema è che manca l’accordo fra le parti sulla formula del passaggio di Folorunsho dal Napoli alla Lazio. Un centrocampista che Marco Baroni aspetta da tempo. Per due ordini di motivi. Il primo è che l’ha avuto nella passata stagione a Verona. E con la maglia Azzurra, il Nazionale Azzurro portato agli Europei da Spalletti, ha collezionato 34 presenze, realizzando 5 gol e 1 assist, ma soprattutto stregato molti addetti ai lavori. E il secondo?
Con Folurusho Baroni è convinto di trovare quell’equilibrio che, insieme alla parola continuità, non si trova ancora nel vocabolario di questa Lazio. Una Lazio che va sotto in casa contro il Venezia, prima di reagire.
Una Lazio che va ancora sotto, sempre in apertura, reagisce anche stavolta ma viene punita nuovamente dall’Udinese proprio per mancanza di equilibrio. Un po’ come succedeva l’anno scorso, almeno finché è rimasto Sarri in panchina. Anno nuovo, vita vecchia sotto questo punto di vista.
“Abbiamo presi due brutti gol, dobbiamo migliorare nell’essere concreti nelle due fasi”. Marco Baroni ha strigliato la squadra in questa settimana, evidenziando tutti i mali di stagione evidenziati in terra friulana.
“Dobbiamo migliorare sui cross, soprattutto a sinistra – ha spiegato l’allenatore biancoceleste – ne abbiamo fatti tanti a destra, mentre a sinistra facciamo fatica con un giocatore a piede invertito”. La mancanza di Immobile, in attacco, poi, si fa sentire, ma questa Lazio avrebbe supportato Ciro. O è meglio che sia andato via? Ai posteri l’ardua sentenza.