Finalmente fuori dal tunnel del un brutto infortunio. È come rinato e adesso fa sognare tutti i tifosi bianconeri.
La vita di un calciatore è relativamente breve considerando il suo lavoro. Vive di momenti: alcuni belli, bellissimi, al top. Altri brutti, bruttissimi, un flop. Prendete Paul Pogba, il predestinato a vincere il Pallone d’Oro.
Lascia la Juventus al culmine della sua carriera, scegliendo il momento sbagliato per cambiare squadra. Va allo United, il peggior Manchester dell’era post Ferguson, sparisce nell’anonimato, torna alla Juventus. E si fa beccare positivo al doping. Solo il Tas di Losanna può salvargli ciò che rimane della sua carriera.
Non si contano gli esempi di momenti topici per un calciatore. Zidane per esempio scelse il miglior momento per lasciare la Juventus, divenne il più forte di tutti nel Real Madrid, sia da giocatore sia da allenatore: l’unico a vincere tre Champions League di fila nella storia della Coppa con le Orecchie.
Chiaramente sono estremi quelli di Pogba e Zidane, poi c’è il quotidiano. Basta un infortunio, e in un amen si perdono finali di Champions (pensate a Nedved), si saltano Europei (guarda Berardi) o Mondiali. Basta un niente per passare dalle stelle alle stalle. E viceversa.
Prendete Riccardo Gagliolo: al Parma trova il suo habitat naturale, performa talmente tanto in quel quadriennio magico da conquistare la nazionale svedese. Lascia il Tardini e di quell’esterno dal vizio del gol, si perdono le tracce. Salernitana, Reggina, perfino un’esperienza nel massimo campionato cipriota, senza lasciare traccia, durata meno di mezza stagione.
A gennaio torna in Italia per ritrovarsi, almeno così sperava. Proprio mentre stava esultando per il primo gol con la maglia dell’Ascoli, s’infortuna. Uno stiramento che lo tiene lontano dai campi per mesi e mesi.
Tanto riposo e riabilitazione in una clinica bolognese. L’esterno di Imperia non si arrende, torna in campo in quel di Ferrara, contro la Spal, addirittura con la fascia di capitano. “Ho passato mesi difficili, forse i più complicati da quando gioco – dice il difensore di Imperia in uno stralcio di un’intervista al Corriere dell’Adriatico – non è stato facile per me stare fuori senza poter dare il mio contributo”.
L’Ascoli torna da Ferrara, nella prima giornata della Serie C, con un punticino e tanti rimpianti per quel 2-2 che lascia l’amaro in bocca. Ma ritrova un giocatore che con la sua esperienza può contribuire alle fortune bianconere, per altri suoi momenti di gioia. “Sono felice per il gruppo che si sta creando e anche per aver percepito da tutti rammarico per il risultato finale di venerdì scorso – chiosa Gagliolo sui social – questo significa che abbiamo fame e voglia di raggiungere obiettivi importantissimi”.