Rivoluzione Spalletti: nuovo ciclo, rilancio e 3-5-2. Ma anche delle novità in vista. Attenzionato un nuovo Azzurro. Roba da non credere.
Si è preso tutte le responsabilità, anche a distanza di mesi. Forse più dei suoi errori, perché alla fine in quella nefasta sfida contro la Svizzera, in campo sono andati i giocatori. Almeno fisicamente, perché mentalmente erano altrove.
Così Luciano Spalletti riparte per un nuovo ciclo in vista del doppio impegno di Nations League. Due trasferte: una a Parigi contro la Francia il 6 settembre, l’altra contro in Israele il 9 (si giocherà in Ungheria, a Budapest).
“Mi sento responsabile di quello che è successo. Ho messo troppa pressione addosso ai giocatori. Ora devo essere il primo a cambiare e a credere di avere una forza diversa sui miei giocatori”. Spalletti archivia il passato, vive il presente con rinnovate convinzioni per un futuro migliore.
“Giocheremo sempre con la difesa a tre – rivela – 3-5-2 o 3-4-2-1. In avanti si è un po’ più liberi di interpretare le qualità che si hanno, ma il sistema è quello. Ho riflettuto, probabilmente devo fare in maniera diversa e questa è una delle cose che cambierò”.
Rispetto all’Europeo i tagli sono stati drastici: E non poteva essere altrimenti: addio Darmian (fuori età), Jorginho, fuori il blocco Roma fatta eccezione per Pellegrini. Torna Tonali, out Chiesa. Anche se sul neo acquisto del Liverpool va aperta una parentesi.
Ci sarebbe stato al 100% nel nuovo progetto, ma è stato lo stesso ex Juve a chiedere al cittì di non essere convocato per poter vivere tranquillamente i primi giorni di ambientamento ad Anfield Road. Avrà l’opportunità di tornare in Nazionale, magari con un volto nuovo che si sta mettendo in mostra.
La dinastia dei Maldini in Nazionale potrebbe proseguire a breve con Daniel, che tanto sta facendo bene a Monza in questo scorcio di stagione. A differenza di suo papà, Daniel nasce con spiccate qualità offensive: tecnica e abilità nei dribbling si vedono subito. Così come il fiuto da goleador.
Buona velocità, ma soprattutto grande duttilità tattica: può essere impiegato come trequartista e anche mezzala offensiva, perfino seconda punta grazie alla capacità di adattamento e l’interpretazione verso diverse situazioni di gioco. A questa Italia può servire davvero la sua imprevedibilità nelle giocate, come dimostrato a Firenze (gol e assist) nell’ultimo turno di mercato. Spalletti ha preso appunti, attenzionandolo. La prossima volta potrebbe toccare a lui.