Juve, Motta ha già il primo bocciato | Da punto fermo ad elemento misterioso: addio probabile a gennaio
Il nuovo allenatore della Juventus non guarda in faccia a nessuno e ne fa fuori subito uno: a gennaio la probabile cessione.
Tutti utili e nessuno indispensabile. Può essere sintetizzata così l’alba dell’esperienza di Thiago Motta alla Juventus. Idee chiarissime sin dal principio: tagli, lanci e scelte istantanee hanno caratterizzato pre-campionato bianconero e prime uscite.
È stato proprio l’erede di Max Allegri a uscire allo scoperto. Il primo pubblicamente a parlare di una Juventus senza Federico Chiesa. Gli esuberi sono stati avvisati subito che era meglio trovarsi una nuova sistemazione perché non avrebbero fatto parte della sua visione bianconero.
I tagli di Thiago Motta sono avvenuti prima ancora degli acquisti. E nonostante i rinforzi promessi tardavano ad arrivare, il nuovo allenatore della Juventus è andato dritto per la sua strada, lanciando nuovi Next Gen, un po’ linfa vitale del mercato della Signora un po’ alla stregua di rinforzi veri e propri: vedi Savona, leggasi Mbangula.
Aspettando Koopmeiners, Nico Gonzalez e Conceicao, Thiago Motta non ha attinto dagli esuberi, eccezion fatta per due casi. Il primo è quello di McKennie, già jolly più volte utilizzato da Max Allegri e ancora nella rosa bianconera. Il secondo Arthur, reintegrato e inserito nella lista Champions League.
Indietro tutta
A proposito di sorprese, con Thiago Motta, si diceva, sono tutti utili e nessuno indispensabile. C’è chi da capitano si è trasformato in panchinaro, almeno in questo scorcio di stagione. Ha fatto effetto nelle prime giornate di campionato vedere Danilo, uno dei leader con Max Allegri, guardarsi le partite da fuori campo. Sì perché dentro il rettangolo di gioco c’era Savona.
Inutile girarci attorno. In questo momento il difensore brasiliano è scivolato indietro nelle gerarchie di Thiago Motta. La motivazione è tanto banale quanto di facile comprendonio: Thiago Motta è un meritocratico, i gradi conquistati nelle passate stagioni non garantiscono un posso fisso tra i titolari della nuova Juventus.
Lo scenario
Tutti devono mettersi in gioco, una ripartenza da zero. Lo impone la rivoluzione di Thiago Motta, dove nulla è scontato ed è il merito a dettare ogni scelta. Ciò non vuol dire certo che Danilo è bocciato a prescindere, sia chiaro. Ma lo status quo impone al brasiliano uno sforzo maggiore, anche in considerazione della sua situazione contrattuale, comunque da monitorare.
Già, il suo accordo con la Signora scade nel 2026, ma se supererà il 50% delle presenze stagionali, il rinnovo sarà automatico. Con il ritorno della Juventus in Champions, la Final Four di Supercoppa e, volendo, anche il prossimo Mondiale per Club, Danilo avrà più possibilità di giocare, ma soltanto se lo meriterà, altrimenti potrebbe anche andare via a gennaio. Con Thiago Motta funziona così.