Jannik non può godersi fino in visto il trionfo agli US Open. Purtroppo per il numero uno al mondo, rivelati fondati sospetti.
Ha rischiato seriamente di uscire al primo turno degli US Open con Mackenzie McDonald, prima di vincerli. Un successo che probabilmente permetterà a Jannik Sinner di chiudere l’anno (tennistico) come numero uno del mondo, complice anche i flop di Alcaraz, Djokovic e, volendo, pure Zverev.
Ma il fuoriclasse altoatesino non può godersi fino in fondo il secondo Slam della sua carriera. Già, la Wada (World Anti-Doping Agency), ovvero l’Agenzia mondiale antidoping, che in un primo momento sembrava essersi arresa all’evidenza) ha deciso di non archiviare il caso di un presunto doping da parte del numero uno al mondo.
Insomma, la vicenda Clostebol non è ancora chiusa, visto che la Wada ha fatto sapere di essersi preso un ulteriore margini di tempo prima di sciogliere la riserva su un eventuale ricorso al TAS di Losanna, dopo che l’Itia (l’organizzazione responsabile della salvaguardia dell’integrità del tennis professionistico in tutto il mondo) aveva assolto Jannik Sinner per l’assunzione involontaria del Clostebol.
La Wada, infatti, ha fatto sapere che “la revisione del caso è ancora in corso” e che “per il momento non è stata presa alcuna decisione in merito”. Ci sono ancora 21 giorni di tempo (dall’acquisizione dei documenti da parte della Wada) per presentare questo benedetto ricorso. A fine mese se ne saprà di più.
Nel frattempo Jannik Sinner si gode il meritato riposo del guerriero dopo il trionfo di New York. Niente Coppa Davis, un po’ di famiglia e amici, le amate dormite, il riposo senza dover mettere la sveglia, i nonni anziani. Tanto ci pensano altri a mantenere l’hype su di lui.
“Voi ridete e scherzate ma da quando ha giocato con me a Padel è diventato numero uno al mondo. Casualità? Non credo”. Così Francesco Totti, tra il serio e il faceto su Jannik Sinner. Iconica l’intervista dell’ex bandiera della Roma.
“Tutti si prendono i meriti, io non ho mai detto nulla ma oggi lo faccio Io ci giocai contro per pochi minuti, gli ho fatto vedere due o tre movimenti e lui ha capito e ha svoltato”. Tempistiche alla mano il discorso di Francesco Totti non fa una piega, è tutto vero. Confutabile.
“Gli ho dato fiducia e positività e da quel momento non ha più perso – continua l’arringa di Francesco Totti – non è poco eh. Diciamo che l’1% di merito per la vittoria di Jannik agli US Open me lo prendo io“. Chissà cosa ne pensa il numero uno al mondo, verrebbe da chiederglielo.