“Ha scommesso sulla partita”: ennesimo scandalo | Il club ha già preso provvedimenti
L’incubo scommesse torna a colpire. Stavolta il club si schiera completamente: lo scandalo non è passato inosservato.
Lo scandalo delle scommesse che ha visto coinvolti Fagioli e Tonali, in maniera indiretta anche Zaniolo che s’è cavata con una multa e niente in quanto, a differenza dello juventino e del centrocampista del Newcastle, non giocava sul calcio bensì nel gioco d’azzardo, al di là delle sentenze ha messo in luce il fenomeno del match fixing.
Una pratica illecita, ovviamente, sempre più dilagante, basti pensare che soltanto nell’anno solare 2023 sono state identificate 1.329 partite sospette in ben dodici sport diversi e in 105 paesi. Qualcosa ti talmente grande tanto da andare di nove punti percentuale in più rispetto all’anno precedente.
Giocatori e più in generale i giovani, ormai degli smanettoni online, aprono un conto presso un bookmaker legale: si parte generalmente dal poker, pian piano si arriva al tennis. Di solito si chiede l’ausilio di un amico per puntare, poi si viene avvicinati da qualcuno che propone di aprire un conto presso un sito apparentemente sicuro. È l’inizio della fine.
È qui che compaiono i cosiddetti agent, che si fingono amici di sportivi, vip e imprenditori, invitano questi ultimi a scommettere su siti illegali, garantendo riservatezza sotto ogni punto di vista. Username e password gratuite e anonime (o presunte tali), offerti anche un credito importante, con la possibilità in caso di debito di saldarlo in un amen. Quando si arriva a questo punto, il danno è già stato fatto.
Un sistema piramidale
Gli agent agiscono tramite un sistema piramidale: più crescono, più si allargano. Assumono altri agent che lavorano per loro, nuovi scommettitori, le più disparate aree geografiche. facendo entrare nel giro nuovi scommettitori, provenienti da aree geografiche sempre più vaste. Un mondo a parte sempre più affollato.
Un vero e proprio mondo parallelo. Tutto illegale ovviamente. Ma ci sono delle scommesse legali che non passano inosservate. In Spagna è accaduto un qualcosa che ha fatto il giro del mondo, facendo infuriare l’Atletico Madrid.
Licenziamento in tronco
Danna Paola, nota cantante messicana, era stata messa sotto contratto, one shot, dai Colchoneros per il più importante derby madrileno della stagione, in un Wanda Metropolitano sold out. Fin qui nessun problema. I primi foschi presagi quando si è saputo che la cantante tifava Real Madrid.
Il problema è che Danna Paola è andata oltre. Prima ha cantato l’inno del Real Madrid davanti a un presentatore noto per il suo tifo per l’Atletico Madrid. Poi si è scoperto che ha scommesso sulla vittoria dei Blancos. La classica goccia che ha fatto traboccare il vaso: licenziata in tronco, adios esibizione.