Inter, caos ultras: coinvolto anche Inzaghi | Ora il tecnico rischia grosso
Spunta anche il nome di Simone Inzaghi dalle intercettazioni per il caos ultras. Cosa sta succedendo e cosa rischia il tecnico dell’Inter.
Diciannove misure cautelari, una cinquantina di perquisizioni nei confronti di persone indagate. Il caos sugli ultras, di Inter e Milan, sta raggiungendo livelli davvero clamoroso. Una vera e propria maxi indagine da parte della Procura meneghina.
Per il momento gli arrestati sono diciannove, quindici finiti in carcere, tre ai domiciliari, uno tragicamente scomparso: Antonio Bellocco, erede dell’omonima famiglia di ‘ndrangheta di Rosarno e già condannato per mafia, morto per ferite da arma da taglio nella lite sul Cernusco sul Naviglio.
Un’indagine molto accurata quella degli Gli agenti del Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, della Squadra Mobile e della Guardia di Finanza di Milano. La forte sensazione è che siamo soltanto all’inizio di qualcosa di molto grosso.
Sì perché sono spuntati nomi che esultano dal mondo prettamente degli ultras. È emerso Luca Lucci, l’ultrà fotografato con Matteo Salvini e un bodyguard di Fedez. Tra questi è spuntato perfino il nome di Simone Inzaghi. Sì, proprio lui: l’allenatore di un’Inter impegnato in Champions League, proprio a Milano, con la Stella Rossa.
Cosa c’entra Inzaghi
Dalle indagini è uscita fuori una telefonata tra l’allenatore piacentino e Marco Ferdico, uno degli arrestati, rivelata nell’ordinanza cautelare sul blitz contro gli ultras, che fa riferimento ad intercettazioni del maggio del 2023.
Ferdico “ha esplicitamente chiesto a Inzaghi di intervenire con la società, o meglio direttamente con Marotta, al fine di ”ottenere ulteriori 200 biglietti”. Il riferimento, ovviamente, è per la finale di Champions League del 2023, vinta 1-0 dal Manchester City di Pep Guardiola, grazie a un gol di Rodri.
Cosa dice il codice di giustizia sportiva
La telefonata tra Ferdico e Simone Inzaghi prosegue così: “Ci hanno dato 1.000 biglietti – così in uno stralcio – neo abbiam bisogno 200 in più per esser tranquilli”. E l’allenatore: “Parlo con Ferri, con Zanetti, con Marotta, poi ti faccio sapere qualcosa”.
Secondo l’articolo 25 del Codice di Giustizia, per le società è un divieto contribuire, con interventi finanziari o con altre utilità, alla costituzione e al mantenimento di gruppi organizzati e non”. La pena è una semplice multa. E per i tesserati, come Inzaghi? L’allenatore, ma anche un dirigente o giocatore coinvolto rischia, oltre la multa, anche la squalifica o l’inibizione. Non in questo caso, però, visto che per espresse parole del Procuratore, società e tesserati vengono considerati in questa situazione, parte lesa. Nelle prossime settimane, comunque, sarà tutto più chiaro.