“Stavo soffocando”: dramma sfiorato per Baggio | Salvato da un miracolo
Parole pesanti da parte del divin Codino, che proprio di recente ha subito un furto di una certa entità presso la propria di dimora.
Roberto Baggio a distanza di tanti anni dal suo ritiro dal calcio giocato resta sempre il giocatore più amato dagli italiani. D’altronde la sua classe e la sua fantasia hanno fatto innamorare diverse generazioni, che ancora oggi lo ricordano con affetto.
Dopo il ritiro non ha proseguito nel mondo del calcio. Ha preferito defilarsi dalle luci dei riflettori per dedicarsi alla famiglia e alla campagna, che è da sempre è una delle sue più grandi passioni.
Pochi mesi fa è tornato poi in cima alle cronache per via di un clamoroso furto subito proprio mentre l’Italia era in campo contro la Spagna all’Europeo. Attimi di vero terrore visto che è stato anche sequestrato e picchiato dai malviventi.
Attimi terribili per lui che per fortuna ne uscito sano e salvo. A quanto pare però non è stato l’unico momento della sua vita in cui il Divin Codino ha dovuto fare i conti con qualcosa di opprimente e per niente piacevole.
Quando Baggio “si è sentito soffocare”
Infatti anche nel corso degli ultimi anni di carriera ha provato delle emozioni negative. Come ha ricordato in un’intervista di qualche anno fa lasciare il calcio per lui è stata una sorta di liberazione. Si sentiva soffocare dal dolore fisico che provava.
Il suo percorso è stato tormentato da diversi infortuni, che chiaramente alla lunga lo hanno destabilizzato. Si tratta di un qualcosa di fisiologico, soprattutto una volta superati i 30 anni quando si entra nella fase della “vecchiaia calcistica”.
L’unico allenatore con cui l’ex fuoriclasse si è trovato davvero bene in carriera
Baggio in quell’occasione ha ricordato anche alcune figure che hanno inciso in maniera importante sulla sua crescita, su tutti Carlo Mazzone su cui ovviamente non poteva che spendere parole al miele: “L’unico con cui mi sono trovato bene è Carletto Mazzone. Un uomo libero e realizzato che non si metteva in competizione con i calciatori”.
Non è stato così tenero con Arrigo Sacchi, reo a suo modo di vedere di non averlo portato all’Europeo del 1996 per via della sua predilezione verso gli schemi a scapito dei giocatori. Purtroppo però l’Italia non riuscì nemmeno ad arrivare ai quarti di finale. Due anni prima invece al Mondiale giocato negli Stati Uniti, grazie proprio alle prodezze di Baggio gli azzurri si giocarono la finale contro il Brasile poi persa ai rigori.