Coppa Italia, rivoluzione totale: diventa come la Fa Cup | Svelato il nuovo format
Ecco la nuova formula della Coppa Italia sul modello della FA Cup inglese. Scopriamo la formula e i possibili abbinamenti.
La Coppa Italia è ormai sempre la stessa da svariati anni e col tempo ha di fatto chiuso le porte anche alle squadre di Serie C. Sono appena quattro infatti le squadre della terza categoria nazionale che prendono parte alla manifestazione.
Per il resto è aperta alle 20 formazioni di Serie B e di Serie A. Molto discussa anche la formula dagli ottavi in poi con le big che di fatto giocano quasi sempre in casa. Per questo da tempo si invoca un cambiamento sulla falsa riga della FA Cup.
La coppa inglese prevede infatti la partecipazione di 272 squadra dalla Premier League fino alla quarta serie e si gioca sempre in casa della compagine piazzata peggio nella stagione precedente. In questo modo le “piccole” possono vedere le “grandi” nei propri stadi che spesso hanno le fattezze dei campi di periferia.
Una vera e propria magia che si spera che presto possa arrivare anche in Italia, dove le realtà di provincia non hanno questo privilegio. Ma come funziona esattamente? Ecco la composizione della competizione nel dettaglio.
La struttura della “nuova” Coppa Italia
Di fatto si andrebbe a scaglioni con il primo turno in cui giocano solo le squadre di Serie D, nel secondo invece subentrano quelle di Serie C e nel terzo quelle di Serie B e di Serie A (quest’ultime però non possono affrontarsi tra di loro in questa fase).
Dal quarto turno sorteggio libero con gara secca da disputare sempre sul campo della “peggio piazzata”. Si procede così fino ai quarti di finale per poi far disputare le semifinali (rigorosamente in gara unica) e la finale allo stadio Olimpico di Roma.
Perché si tratta solo di un’affascinante provocazione
Tutto molto bello, ma tutto tremendamente utopistico. Infatti si tratta solo di mera ipotesi, seppur suggestiva, lanciata dal noto portale goal.com. Il sito in questione pari di tanti organi di informazione è stufo di una competizione che ormai ha sempre meno appeal ad eccezione delle battute finali.
Purtroppo viste le strutture non all’avanguardia e le possibili problematiche di ordine pubblico che potrebbero verificarsi nei paesi più piccoli e non avvezzi a grandi eventi questo passo è sempre stato procrastinato. Probabilmente però è giunta l’ora di rimuovere una volta per tutte questi ostacoli logistici e di far divertire tutta l’Italia calcistica da nord a sud.