L’allenatore inguaia il club: una situazione surreale | “Non si è presentato all’allenamento”
Retroscena clamoroso di un allenatore che mettere in difficoltà il proprio club per una situazione che ha davvero del surreale.
Non c’è pace nella Roma giallorossa. Mentre la Lazio continua a stupire nonostante tutte le critiche (classifiche alla mano) ingiuste nei confronti di Lotito, Fabiani e, volendo, anche Marco Baroni, a Roma le idee dei Friedkin cozzano con la realtà.
“Preso Juric vogliamo vincere subito”. Era stata questa la frase dei Friedkin all’indomani della cacciata di Daniele De Rossi dalla Roma. Ma le parole buttate lì un po’ a caso dai proprietari della Roma fanno a cazzotti con fatti. La realtà è che a Trigoria vige sovrana la confusione.
Roma senza CEO, perché la più grande responsabile dell’esonero di uno dei figli di Roma s’è dimessa il giorno dopo, per qualcuno quasi costretta dalla proprietà. I Friedkin pensavano di risolvere il tutto con Juric, senza però ancora sostituire il nuovo CEO. Non solo. Il problema è che i risultati stanno arrivando a singhiozzo, la Roma non convince e non c’è nessuno a Trigoria che si possa prendere delle responsabilità di fare delle scelte, se non Florent Ghisolfi, uno dei pochi rimasti dalla rivoluzione dei Friedkin.
Tanta confusione anche dopo la sconfitta contro l’Elfsborg. Una brutta Roma in terra svedese per tutti, tranne che per Juric. Così l’allenatore croato è già sotto esame, almeno così ne è convinto il Corriere dello Sport, secondo cui la trasferta di Monza è già spartiacque. In caso di sconfitta la clamorosa ipotesi: un nuovo esonero e un nuovo ritorno, quello di Daniele De Rossi.
Caos a macchia d’olio
Lo stato confusione in cui versano molti club incapaci di gestire una realtà situazionale non c’è soltanto alla Roma. Un caso a macchia d’olio s’è allargato in altri campionati, dove esplode in una situazione davvero surreale. Ecco un retroscena clamoroso dove un allenatore mette in difficoltà il proprio club per un fatto che ha dell’incredibile.
In Svizzera ha fatto clamore quanto accaduto nel club chiamato Paradiso, anche se paradisiaco non c’è nulla. Nel club ticinese dove gioca una vecchia conoscenza del calcio nostrano, Ezequiel Schelotto, è successo di tutto.
Pasticciaccio all’italiana
Tutto comincia con le dimissioni di Beppe Sannino. Il Paradiso le accetta e fa scattare i casting per il suo successore, scegliendo subito Simone Bentivoglio. L’ex centrocampista del Chievo Verona in un primo momento accetta, ma non si presenta nella sua prima seduta di allenamento.
Antonio Caggiano, presidente del club, scopre la verità dall’agente di Bentivoglio. Si parla di fuga notturna di Bentivoglio dall’hotel in cui alloggiava. “Sono qui a Paradiso da 22 anni e una situazione del genere non l’ho mai vista” ha commentato un deluso, amareggiato e stupito Antonio Caggiano”. Anche questo accade in un calcio sempre più confuso e confusionario.