Senza di lui non vengo: il tecnico rinuncia alla panchina | Salta l’accordo con il club
Con la sosta all’orizzonte si susseguono le panchine traballanti. Un tecnico però rinuncia e salta l’accordo col club che sembrava fatto.
La sosta per le nazionali e la sua multi-funzionalità. Più la seconda che la prima, quest’ultima a ridosso del mercato, con i presidenti che aspettano prima di prendere la strada per il cambiamento, un jolly a conti fatti per gli allenatori. Ma la seconda sosta di solito coincide sempre con qualche avvicendamento.
Finora un solo cambio, quello peraltro discutibile di Daniele Rossi alla Roma, silurato in primis da Lina Souloukou, prima che lo stesso (ex) CEO si dimettesse, creando un vuoto dirigenziale che i Friedkin non hanno ancora colmato.
Ma ci sono altre panchine traballanti. La posizione di Eusebio Di Francesco non è che sia delle migliori dopo l’ennesima rimonta subita e un altro 2-1 al passivo. Dopo la sconfitta con la Roma è arrivato un altro kappaò, stavolta con una diretta rivale per la salvezza. Quell’Hellas che ringrazia Joronen e si prende tre punti pesantissimi.
La quota di 1.57 per l’ex allenatore della Roma si è ulteriormente abbassata, il che lascia presagire che potrebbe essere Eusebio Di Francesco il prossimo allenatore a saltare. Fosse solo lui, sarebbe tutto più facile. Ma non è così.
Chi rischia (tanto)
La situazione del Monza è inversamente proporzionale a quelle delle passate stagione, da rivelazione a pericolante. Sandro Nesta, l’uomo su cui ha puntato Galliani per il nuovo corso dopo il passaggio di Raffaele Palladino alla Fiorentina (neanche lui se la passa bene), per i bookies rischia tantissimo: le quote esonero sono in picchiata a 1.33, su Snai, Sisal e Gazzabet. E ancora.
Neanche la panchina di Alberto Gilardino sembra ben salda. Certo, l’allenatore del Genoa ha l’alibi dei tanti infortuni dalla sua, anche i bookies lo comprendono. Ma è chiaro che la classifica comincia a preoccupare: chi scommette sull’esonero, potrebbe vedere la sua puntata moltiplicata per 2.75.
Un clamoroso dietrofront
E poi c’è il retroscena Attilio Tesser, che non sarà l’allenatore dell’Ascoli. Un clamoroso dietrofront che ha colpito tutti. Come mai? Ci ha pensato Alfredo Pedullà a svelare l’arcano mistero. All’allenatore di Montebelluna non è andata già l’indisponibilità di un componente del suo staff per gravi motivi personali.
Sarebbe stata questa (forse) la motivazione per cui Tesser sarebbe tornato sui suoi passi, anche perché il suo sì era fortemente alla risoluzione del contratto con la Triestina, che non è ancora avvenuta. Qui la sosta non cambierà: il trevigiano ha detto no alla società marchigiana che stenta a capire questo no, dando come spiegazione il blocco della Triestina all’operazione.