Nadal, il triste retroscena dopo il ritiro: “Non potevo giocare a calcio” | Obbligato a smettere
Standing ovation di tutto il mondo sportivo per il ritiro di Nadal. Ma c’è un triste retroscena sul fuoriclasse di Manacorì.
Le avvisaglie c’erano tutte. Gli ennesimi infortuni direttamente proporzionali agli Slam vinti, forse di più di quei 22 trofei alzati che hanno consegnato alla storia Rafa Nadal. Ha fatto di tutto lo spagnolo per ribellarsi all’inevitabile trascorrere del tempo.
Il suo fisico non ha retto più. Sì, Nadal è tornato in questo 2024 ma non era più lui. Al Roland Garros, alle Olimpiadi, nel match contro un Djokovic tutt’altro che da Big Three, l’alert del tramonto del campione. Così si è arrivati al 10 ottobre. Un annuncio choc, all’improvviso, ma a pensarci bene era nell’aria. Inevitabile.
Rafa Nadal si ritira lasciando un vuoto enorme e sapendo che il suo nome rimarrà scritto per sempre nella leggenda. Il maiorchino ha avuto con Roger Federer e Novak Djokovic due delle rivalità più belle e accese della storia dello sport, non solo del tennis. Una rivalità diventata amicizia fraterna con Re Roger, che ovviamente lo ha omaggiato così: “Un onore giocare contro di te”.
Non solo Federer ovviamente. Tutto il mondo si è prostrato davanti al leggendario maiorchino. Dalla Spagna all’Italia, passando per la Francia e il Sudamerica, tutti a omaggiare Nadal. Uno scroscio di applausi diventata standing ovation prolungata.
La terra si fermò
Il giorno dopo l’annuncio, il ritiro di Nadal campeggia in tutte le prime pagine dei quotidiani sportivi. Il titolo a effetto da brividi è de L’Equipe: “La terra si fermò” chiaro il riferimento a quel Roland Garros diventata giardino privato di Rafa Nadal: 14 successi a Parigi non verranno mai dimenticata. Chissà se mai qualcuno supererà questo record senza senso.
Nadal lascia una ricca eredità. Amato da amici (tanti) e rispettato dai suoi nemici sportivi, un campione nella vita e un esempio da seguire. 92 titoli ATP complessivi compreso un oro Olimpico, 1080 vittorie e 227 sconfitte. Un viaggio incredibile e un talento smisurato, proprio come la sua passione per il calcio. Tifoso dichiarato del Real Madrid, nonostante suo zio è stato una colonna del Barcellona.
Lo switch
E pensare che Nadal poteva non giocare a tennis. È stato sul punto di non cominciare nemmeno la carriera. Perché? Perché oltre a essere un tifosissimo del Real Madrid, dalla testa ai piedi nonostante tanto azulgrana in casa sua, il maiorchino da bambino aveva mostrato una passione incredibile per il calcio, tanto da mettere in dubbio la sua carriera da tennista.
In questi giorni in cui tutto il mondo applaude un campione senza tempo dello sport in generale, un pensiero a chi gli ha indicato la retta via, la strada del successo che lo ha portato a diventare leggenda. “Mia madre – ha raccontato proprio lo spagnolo, con un filo di tristezza – mi disse che non potevo continuare a giocare a calcio, a tennis e frequentare la scuola allo stesso tempo”. Ecco lo switch, lo sliding doors di Nadal. “Mi disse che dovevo scegliere due, ma una doveva essere la scuola”. Inutile aggiungere altro: Gracias Rafa.