“Ho lavorato nei campi”: racconto incredibile del calciatore giallorosso | Una mansione durissima
Racconto incredibile del calciatore giallorosso, prima del calcio ha lavorato nei campi: una mansione durissima per lui.
Arrivare in Serie A è il sogno di ogni calciatore che decide di muovere i primi passi con il pallone. Anche se, come tutti ben sanno, non tutti ce la fanno visto che si tratta di un tipo di vita fatta di moltissimi sacrifici. Ovviamente ci vuole anche una buona base di fortuna.
C’è anche chi, con il durissimo lavoro, il suo sogno lo ha realizzato. Anche se, come riportato in precedenza, la strada è stata tutt’altro che in discesa. Anche perché, oltre al calciatore, ha deciso di aiutare la famiglia lavorando duramente nei campi.
Anche con una mansione importante e che non tutti possono fare. Proprio come ha fatto il calciatore giallorosso che, dopo aver realizzato il suo sogno, ha deciso di raccontare gran parte della sua vita. Soprattutto quella lontana dai campi di calcio.
Lo ha fatto nel corso di una intervista che ha rilasciato ai microfoni del periodico “Men’s Health“. Un retroscena che non tutti i suoi tifosi, e gli amanti del calcio, conoscevano. Adesso lo apprezzano ancora di più.
Prima della Serie A il duro lavoro nei campi
Nella sua prima stagione in Serie A con il Lecce ha ottenuto una incredibile salvezza. Cosa che è riuscito a fare anche in quella successiva. Ora è pronto a fare il tris. Federico Baschirotto è una specie di idolo sul web, per via del suo fisico da culturista e della sua stazza che mette non poco timore agli avversari che affronta ogni domenica.
Quello che non tutti sanno, però, è che il classe ’96 ha lavorato anche nei campi. In maniera abbastanza dura. Nel corso dell’intervista ha rivelato: “Quando hai lavorato nei campi non ti lamenti più perché devi allenarti. Scaricare un maiale da un camion è più dura che sollevare un bilanciere“.
Guai ai tatuaggi: “Mai visto una Ferrari con adesivi?”
Guai, però, a parlare di tatuaggi: “Il corpo non si tocca. Avete mai visto una Ferrari con gli adesivi?“. Se è arrivato in Serie A lo deve anche alla sua famiglia. Per questo motivo ha scelto la maglia numero 6: padre, madre e 4 fratelli. Senza dimenticare la sua fidanzata Marika, vero punto di forza del difensore.
Prima di ogni allenamento con la squadra si reca in palestra: “Mi sono fatto dare le chiavi dal magazziniere. Sono diventato il preparatore atletico di me stesso“. La Serie A, però, nessuno gliel’ha regalata: “Ho fatto tanta gavetta. Ho affrontato molte difficoltà, ma non mi sono mai arreso. Scartato prima dal Chievo a 13 e poi dalla Cremonese a 18 anni. Ne ho passate tante, ma a 26 ce l’ho fatta col Lecce“.