Serie A, il calciatore torna sulla terra: “Lontano dal loro livello” | Parola fine sui grandi paragoni
Come si cambia: il mea culpa di un giocatore che abbandona i sogni di gloria, guarda in faccia alla realtà e torna sulla terra.
Sta per terminare la seconda sosta per gli impegni delle nazionali, che ha confermato l’ulteriore crescita della nostra: risultati diversi per l’Italia di Spalletti, ma le prestazioni ci sono state sia col Belgio (2-2) sia contro Israele (4-1). Ora si può pensare alla Serie A.
Sarà una giornata molto importante quella del prossimo week end. Un doppio confronto tra Juventus e Lazio e Roma-Inter, che potrebbe permettere al Milan di rientrare nei piani alti della classifica, ma soprattutto al Napoli di produrre in primo strappo in testa alla classifica.
C’è chi sta lavorando per essere protagonista, è la Fiorentina di Palladino, a caccia di conferme dopo il successo made in De Gea contro il Milan, che ha permesso all’ex allenatore del Monza di fugare i dubbi sulla sua permanenza a Firenze.
Scacciato lo spettro esonero, Palladino cerca conferme a Via del Mare, contro un Lecce in piena crisi. I problemi non mancano, l’infermeria viola è stracolmo di giocatori, ma ce ne sono altri in rampa di lancio da monitorare.
Piacere di stupire
La dura legge dell’ex si è abbattuta sul Milan nell’ultima gara di Serie A prima della sosta. All’harakiri di un Diavolo anarchico che ha sbagliato due rigori calciati da chi (Theo e Abraham) non era deputato a farlo si è contrapposta la rete di Adli, un autentico gioiello.
“Avevo fatto una pre-stagione un po’ diversa dal solito ma ho lavorato forte per tornare al top e adesso sto bene”. Il centrocampista francese di origini algerine è in prestito alla Fiorentina vuole continuare a far parlare di sé.
Omaggio e ritorno sulla terra
“Credo che la fiducia si ottenga da sola, Palladino mi dà fiducia e io rispondo con la voglia di lavorare. Partita dopo partita devi prendere tutto quello che meriti”. Adli vive il presente sperando in un futuro migliore, senza dimenticare il suo passato da rossonero, in fondo è pur sempre di proprietà del Milan. “Quando sono arrivato in Italia mi mancavano delle cose per essere un giocatore completo – spiega, in una recente intervista a Sky – Pioli mi ha aiutato tanto e io ho cercato questa crescita per giocare lì”.
La domanda sorge spontanea: cos’è mancato ad Adli per affermarsi al Milan. La risposta spiazza tutti. “Penso a giocare e a vincere qualcosa con la Fiorentina”. Piano con i paragoni, ecco il ritorno sulla terra di Adli. Niente voli pindarici. “Io come Borja Valero o Pizarro? Io sinceramente rispetto troppo questi giocatori per paragonarmi a loro, sono di un altro livello”. Anche l’umiltà trasforma un giocatore in un campione, a prescindere se Adli lo diventerà o meno.