L’ex stella della nazionale in crisi: “Un ingaggio bassissimo” | Non riesce a pagare nemmeno la casa
Incredibile retroscena da parte di un ex stella della nazionale, caduto in disgrazia. Con l’ingaggio non riesce a pagarci nemmeno la casa.
La carriera di un calciatore è molto più complessa di quanto sembra. Spesso vengono accusati di essere troppo attaccati ai soldi, di non legarsi a un club e di perdere dei traguardi ambiziosi ,preferendo il vil denaro. Tutto giusto, ma fino a un certo punto.
A pensarci bene la carriera di un giocatore di media dura 15 anni, in rari casi dura di più: inizia verso i 18 (anno più, anno meno) con i primi contratti da pro, e termina al massimo a 35, con qualche eccezione rilievo: vedi Cristiano Ronaldo o Messi, leggasi Modrid. Ma in questo caso di sta parlando di stelle, un’eccezione alla regola.
Il tempo è tiranno e molto spesso bisogna essere lungimiranti, ma non sempre si riesce a valorizzare al meglio il patrimonio economico, pensando a un percorso professionale successivo alla carriera da calcatore. Ma c’è un dato che deve far riflettere un po’ tutti.
Solo il 5% dei calciatori possiede milioni di euro sul proprio conto corrente. La gestione di fine carriera è ancora più rischiosa e ricca di insidie. Pur di continuare a giocare, ribellandosi in un certo qual modo alla carta d’identità, si accetta praticamente tutto.
Una storia vera
Andy Carroll ha fatto proprio così. Il centravanti di Gatashead ha avuto i suoi anni di super notorietà. Nel 2010 fu portato perfino in nazionale da Don Fabio Capello: era un attaccante forte fisicamente e dal grande istinto per il gol.
Con Roy Hodgson in panchina partecipa all’Europeo 2012, realizzando una rete alla Svezia nel primo turno. Fu l’Italia a eliminare la nazionale dei Tre Leoni, una sorta di fine della storia per l’allora attaccante di Newcastle e Liverpool.
La caduta in disgrazia
Al West Ham i suoi ricordi migliori, sette stagioni e 126 gol all’attivo. Fino al 2019 una bella carriera, poi la lenta, inesorabile, parabola discendente: Reading e West Bromwich, Amiens e Bordeaux. Già il Bordeaux, la nobile decaduta di Francia. I Girondins sono falliti e hanno deciso di ripartire dalla quarta divisione, scegliendo proprio Andy Carroll come stella. “Il mio stipendio è inferiore all’affitto che pago – ha rivelato l’attaccante inglese in una recente intervista rilasciata a L’Equipe, ribattuta in tutto il mondo sportivo – se sono arrivato al Bordeaux non è per soldi. Mi è stato proposto di giocare in Arabia Saudita, ma non ero interessato”.
Pur di non smettere l’inglese è pronto a tutto: “Mi piacerebbe continuare a giocare almeno fino a 40 anni (ne ha 35, ndr), a qualsiasi livello. Il mio obiettivo è giocare nella stessa squadra di mio figlio maggiore, Lucas, che ha 14 anni. Sarebbe meraviglioso”. Cosa farà Carroll tra cinque anni, nel caso dovesse smettere? Chissà, bisognerebbe ricordare a Andy che quella del giocatore è una vita breve, e bisogna sempre essere lungimiranti.