Federer, Nadal e Djokovic, che vergogna: rovinato un giorno speciale | Un rifiuto che li infangherà per sempre
Un brutto gesto dai Big Three che non ti aspetti: Federer, Nadal e Djokovic hanno rovinato un giorno speciale con un sorprendente rifiuto.
C’erano una volta i Big Three, fuoriclasse della racchetta che hanno contraddistinto più di un ventennio di storia del tennis, entrando nella leggenda. Federer con la sua classe ed eleganza e un talento unico dotato da Madre Natura, una sorta di Messi.
Rafa Nadal e la sua esplosività, un talento costruito nel tempo con la voglia di arrivare molto più forte dei suoi tanti, ricorrenti, infortunio che lo hanno tormentato ma non tanto da vincere 22 titoli Slam, con quei 14 Roland Garros da Hall of Fame. Una sorta di Cristiano Ronaldo, tanto per restare in paragoni con il calcio.
Djokovic è arrivato leggermente più tardi, complice una data anagrafica: un anno più piccolo di Nadal, sei in meno di Federer. Nole è stato (lo è tutt’ora) un giocatore su misura per qualsiasi superficie, non raggiunge la classe di Federer né la testa di Nadal, ma li ha messi in fila entrambi con i suoi 24 titoli Slam, un record assoluto.
Il serbo può ancora incrementare il suo gigantesco bottino, va a caccia del centesimo torneo, anche se l’avvento di Sinner e Alcaraz lo costringerà a trovare nuova linfa perché quei due stanno rivoluzionando il tennis.
Federer, Nadal e Djokovic: un termine di paragone
Anche se attualmente Jannick e Carlitos si sono divisi l’annata 2024 per quanto riguarda gli Slam, Melbourne e New Jork a Sinner, Parigi e Londra ad Alcaraz, entrambi sanno bene di dover far i conti con i Big Three.
Campioni senza tempo destinati a diventare un termine di paragone per chinque voglia scrivere storia e leggenda del tennis. Tre fenomeni, tre personaggi diversi. Ma anche tre uomini che hanno sorpreso negativamente per quel rifiuto che non ti aspetti.
Un addio nel silenzio
È da poco calato il sipario sulla carriera di Dominic Thiem, un tennista che non passerà alla storia futura, ma che è stato un signor interprete di questo sport, anche a livello di persona e di personaggio, semplice e disponibile.
Per la sua festa di addio, l’austriaco (17 titoli ATP e una scalata nel Ranking che lo ha portato fino al terzo posto), aveva invitato anche i Big Three, Federer, Nadal e Djokovic: tutti e tre hanno rifiutato, gentilmente ok, limitandosi tutti e tre a un video messaggio. Gesto educato per carità, ma il povero Thiem si è dovuto accontentare di un addio nel silenzio, cartina di tornasole di un tennista bravo, educato e forte, ma abbastanza sottovalutato, sia durante che dopo un’ottima carriera.