“Da strappare il tesserino”: Thiago Motta nel caos più totale | Accuse che possono costare carissime
L’allenatore bianconero nonostante la clamorosa rimonta di San Siro ha ricevuto delle critiche piuttosto pesanti. Ecco riguardo cosa.
La nuova Juventus di Thiago Motta è naturalmente ancora in fase di costruzione. Tra molteplici vittorie e qualche battuta d’arresto il tecnico bianconero sta mantenendo le aspettative sul suo conto e sta creando delle prospettive interessanti.
Il pareggio di Milano contro l’Inter avvenuto dopo una rimonta che rimarrà negli annali del calcio è sicuramente un viatico importante da cui ripartire. Ovviamente gli addetti ai lavori hanno avuto comunque qualcosa da ridire.
Solitamente però in Italia chi ottiene il risultato tiene sempre lontane le polemiche. Quando c’è la Juventus di mezzo però si possono aprire tanti altri discorsi correlati che possono cambiare completamente le carte in tavola.
Infatti l’ex tecnico del Bologna nonostante il risultato non è stato esente da critiche e in alcuni casi sono state davvero piuttosto aspre. Una in particolare però risalta sulle altre e ha avuto un’eco decisamente importante.
Thiago Motta e quella mossa indigesta a tanti
Nel corso del format web Calcio Selvaggio il noto giornalista Sandro Sabatini ci è andato giù pesante criticando in maniera netta una decisione presa dal tecnico: “Togli Vlahovic e metti Mbangula? Per me è da strappare il tesserino, però…”.
E per l’appunto la mossa di Motta alla fine in qualche modo ha pagato visto che la Juventus è riuscita a pareggiare anche senza l’apporto del serbo nelle battute finali del match. Anche l’ospite JPata ha analizzato questo aspetto visto che alla fine i bianconeri hanno messo maggiormente in difficoltà l’Inter nel momento in cui non avevano più una punta di ruolo in campo.
Non solo Inter: l’altra scelta di Motta che ha fatto discutere
Sulla stessa lunghezza d’onda di Sabatini c’è invece Pengwin youtuber co-conduttore del format. A suo modo di vedere un allenatore che gestisce una formazione come la Juve non può avere questa visione. Già in un’altra circostanza a suo modo di vedere il neo allenatore juventino aveva destato scalpore togliendo Vlahovic a fine primo tempo e mettendo Weah prima punta.
Insomma, uno dei dogmi del calcio italiano secondo cui chi vince (in questo caso anche chi pareggia) ha sempre ragione è stato praticamente smontato senza appello. A prescindere da ciò soprattutto alla Juventus conta vincere o meglio è l’unica cosa che conta. Se con le sue idee Motta riuscirà nell’intento le critiche allora saranno vane.