Insulti sessisti all’arbitro donna: condannato un tifoso | È intervenuto anche il comune
La direttrice di gara nel corso del match è stata schernita in modo poco rispettoso. L’episodio ha avuto delle conseguenze abbastanza forti
La presenza femminile nelle partite di calcio sta diventando sempre più una dolce costante. Tra guardalinee e arbitri sono sempre più le donne che si stanno avvicinando a questo mondo fino a qualche decennio fa precluso.
Uno degli ultimi esempi in tal senso è quello di Inter-Venezia diretto da Maria Sole Ferreri Caputi della sezione di Livorno. Il fischietto toscano sta guadagnando sempre più consensi e nel corso della partita tra lombardi e lagunari è stata chiamata a prendere una decisione importante.
Infatti negli istanti finali del match è stato annullato il gol del pareggio di Sverko per un evidente fallo di mano. Grazie all’ausilio degli assistenti in sala Var ha evitato che un errore che sarebbe stato clamoroso visto che sarebbe stato determinante ai fini del risultato finale.
Non sempre però può andar bene e quando un arbitro donna sbaglia può succedere che si può scada negli insulti più squallidi e primordiali. Una dinamica inammissibile che purtroppo periodicamente si ripresenta.
Cos’è successo durante la partita
Ad esempio nel corso della partita tra Bagnolo-Rivoltana valida per il campionato Giovanissimi Under 16 della sezione di Cremona, una giovane direttrice di gara è stata oggetto di vergognosi epiteti offensivi e sessisti.
Stando a quanto riportato da tuttocampo.it il padre di uno dei ragazzi in campo in seguito ad una decisione di gioco della giovane sedicenne l’avrebbe invitata ad usare un altro “strumento” anziché il fischietto. Una battuta dell’età della pietra e al contempo puerile, che per fortuna ha smosso le coscienze dei presenti.
Le reazioni dei due club e dell’amministrazione comunale
Alcuni dei presenti lo avrebbero infatti invitato a rivedere la sua posizione, ma l’uomo ha declinato l’invito rimanendo della sua. Le due formazioni si sono categoricamente dissociate da tutto tramite dei comunicati sui propri canali ufficiali. Il Bagnolo ha anche manifestato la volontà di individuare il responsabile per far sì che certe cose non si verifichino mai più.
Stessa prassi seguita dall’amministrazione comunale di Rivolta d’Adda, che senza mezzi termini ha condannato qualsiasi episodio di violenza e di insulto in particolar modo in ambito sportivo. Tutte le parti in causa si sono poi unite nel manifestare la propria solidarietà ad una ragazza adolescente, che sta coltivando il proprio sogno e che anche nel caso avesse realmente sbagliato non può essere trattata così per squallide e antiquate motivazioni legate al genere.