“Il bere è diventato il mio compagno” | Adriano l’Imperatore: l’alcool, la depressione e l’aiuto di Moratti (rifiutato)
“Il bere è diventato mio compagno”, parla l’ex leggenda dell’Inter Adriano: il racconto tra alcol e depressione
Nei primi anni 2000 è stato, senza ombra di dubbio, uno dei centravanti più forti della Serie A e al mondo. Purtroppo, però, non ha saputo esprimere tutte le sue doti e qualità visto che ha intrapreso dei brutti giri, tanto da avere a che fare con l’alcol e la depressione.
Quando si fa il nome di Adriano, da tutti conosciuto come l’Imperatore, ai tifosi dell’Inter scende giù più di qualche lacrima. D’altronde non potrebbe essere altrimenti. In Brasile è uscita la sua autobiografia dal titolo “La mia più grande paura“.
Un libro in cui ha voluto raccontare tutta la sua vita, con l’aiuto del giornalista Ulisses Neto, dai problemi legati all’alcolismo fino ad arrivare alla depressione. Soprattutto un aneddoto che non tutti conoscevano e che lo ha sconvolto quando era ancora un bambino.
Ovvero quella di aver assistito ad un omicidio. Purtroppo, però, non solo quell’episodio gli ha sconvolto la vita. Nel libro, infatti, rivela di aver fatto moltissime cose sbagliate e di cui si pente amaramente. Ed è per questo che ha voluto aprirsi a 360°.
Il racconto drammatico dell’Imperatore Adriano: “Il bere è diventato mio compagno”
Una volta che tornava nella sua abitazione il suo unico obiettivo era quello di bere alcol. Da solo o in compagnia dei suoi amici. Se molti suoi colleghi utilizzavano il calcio come valvola di sfogo, il brasiliano la utilizzava per un altro scopo: la sua famiglia, in particolar modo suo padre. “Una cosa tira l’altra e ad un certo punto il bere è diventato il mio compagno“. Un problema non da poco anche per le società in cui ha militato: multe su multe, ritardi agli allenamenti, ma di tutto questo non gli importava affatto.
Nel corso della sua carriera rivela di aver guadagnato moltissimi soldi che non sapeva nemmeno più come spenderli. O forse sì, ma nella maniera più drammatica possibile. Per giocare bene aveva bisogno di continuità. Non riusciva più ad averla visto che era posseduto dalla depressione. Tanto è vero che non riusciva nemmeno a seguire uno stile di vita sano.
Adriano, dalla lotta all’alcol alla depressione, fino all’aiuto di Moratti
C’è anche chi, però, ha voluto aiutarlo come un padre. Si tratta di Massimo Moratti, ex presidente dell’Inter, che ha tentato in tutti i modi di farlo ragionare. Purtroppo, però, non c’è stato verso. Voleva mandarlo in un ospedale psichiatrico, in Svizzera, con l’obiettivo di farlo ritornare sulla retta via.
“Non sono pazzo presidente. Ad un certo punto non capivo nemmeno di cosa stesse parlando. Ricordo che ero depresso e che non avevo una buona idea delle cose. Durante la riunione con lui iniziai a cambiare. La sua idea era assurda“.