Colpi al volto e minacce di morte all’arbitro: presidente finisce in galera | Lunga pena da scontare
Alla fine è arrivata la condanna da parte della giustizia. Dopo i colpi al volto e le minacce di morte all’arbitro, il presidente finisce in galera.
Il calcio è uno sport che dovrebbe essere sinonimo di passione e spettacolo. Tuttavia, in alcuni casi non è così. Non sempre infatti le cronache calcistiche si limitano al gioco sul campo.
Può succedere a volte che il mondo del calcio venga macchiato da episodi di violenza, spesso generati da tensione, secondi fini o semplice perdita di controllo. Si tratta di momenti di aggressività che non sempre vengono perpetrati da tifosi, ma anche da chi dovrebbe dare l’esempio.
È questo il caso di un avvenimento che ha scosso il mondo del calcio internazionale. Un presidente di una squadra di calcio, dopo aver aggredito un arbitro con calci e minacce di morte, è finito in carcere. Ecco di chi stiamo parlando e che cosa dice la sentenza di condanna.
Calci e pugni all’arbitro durante la partita
Al centro della bufera c’è Faruk Koca, l’ex presidente dell’Ankaragücü, storico club calcistico del campionato turco. L’episodio risale allo scorso 11 dicembre, durante la partita della sua squadra contro il Rizespor. In quel frangente Koca ha perso il controllo dopo una scelta dell’arbitro che sanciva un gol annullato ai danni della sua squadra, portando il match ad un pareggio.
A quel punto, il presidente si è infuriato e si è scagliato contro l’arbitro, Halil Umut Meler. In quel frangente Koca ha colpito il direttore di gara al volto, rivolgendogli anche delle pesanti minacce di morte. Una volta gettato l’arbitro a terra, Koca ha infierito sferrandogli anche dei calci. Un’aggressione violenta che, però, gli è costata cara.
Arriva il carcere
A seguito dell’episodio di violenza che ha sconvolto il mondo sportivo turco, Faruk Koca è stato denunciato. Le autorità turche hanno infatti aperto immediatamente un’indagine che ha portato a gravi conseguenze per quello che è ormai l’ex presidente della squadra turca. Il pubblico ministero ha infatti chiesto una pena particolarmente severa per l’uomo.
La sentenza emessa dai giudici prevede infatti tre anni e sette mesi di reclusione per il presidente. Koca era stato già bandito a vita dal mondo del calcio, ma questa condanna sancisce ancora una volta le pesanti conseguenze a cui dovrà andare in contro per via di quel gesto sconsiderato. La vicenda ha inoltre sollevato polemiche numerose in Turchia, dove anche il presidente Recep Tayyip Erdogan ha deciso di prendere le distanze dal comportamento di Koca.