La vittoria del campionato, la nazionale e il ritiro per motivi… religiosi | Una carriera durata pochissimo
Lascia il mondo del calcio giovanissimo, il motivo è religioso: la sua carriera da calciatore è durata troppo poco
Il sogno di ogni bambino è quello di poter diventare, un giorno, un calciatore professionista. In molti gettano la spugna visto che devono affrontare molte difficoltà. In pochi invece ce la fanno ad arrivare a giocare addirittura a livelli importanti.
C’è anche chi, però, dopo aver svolto anni pieni di sacrifici decide di appendere le scarpette al chiodo per un motivo importante quanto serio. Ovvero quella di aver ricevuto una “chiamata” molto particolare.
Si può lasciare il mondo del calcio per inseguire la religione? A quanto pare sì e la conferma in merito arriva direttamente dall’ormai ex calciatore che ha deciso di seguire la fede.
Una decisione che, ovviamente, a sorpreso tutti gli addetti ai lavori. In particolar modo la sua squadra che milita in Serie A che lo ha lasciato andare senza troppi problemi né polemiche.
Lascia il calcio per la religione, il calciatore si ritira a 22 anni per inseguire la fede
Sia in Austria che in Svizzera non si sta parlando d’altro se non della vicenda che vede come assoluto protagonista Silvan Wallner. Quest’ultimo, 22enne e difensore centrale, ha chiuso per sempre con il mondo del calcio. Il suo presente e futuro, infatti, è la religione. Una decisione a sorpresa, quella dell’ex atleta, che ha spiazzato il club del Blau-Weis Linz (militante nella massima serie austriaca).
A comunicare la notizia ci ha pensato il portale austriaco “Blick“. Il portale ha inoltre confermato che il ragazzo è appartenente alla Chiesa Libera Avventista del Settimo Giorno. Ovvero? Per coloro che ne fanno parte il sabato è considerato un giorno sacro, segno del fatto che non si può affatto lavorare. Quindi, per questo motivo, ha deciso di lasciare il calcio.
Lascia il calcio, a 22 anni, per motivi religiosi: “Voglio seguire Gesù”
Lo stesso ex calciatore, inoltre, ha voluto spiegare la sua motivazione: “Voglio seguire Gesù Cristo. Il giorno biblico di riposo è diventato importante per me. Come professionista tutto questo significa che non voglio più giocare a calcio quel giorno per motivi di profitto“.
Una decisione che, come riportato in precedenza, ha sorpreso tutti. Anche perché l’atleta, nella passata stagione, tra le fila dello Zurigo, è stato uno dei migliori del team che ha trionfato con la vittoria dello scudetto. Nel corso della sua carriera ha anche rappresentato la Nazionale svizzera: dall’Under 17 fino ad arrivare a quella 21.