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È un favore che devo al presidente: Fabio Capello torna in panchina | Contratto depositato

Fabio Capello
Fabio Capello, al Bernabeu per Real Madrid-Milan di Champions – ansa – IlPosticipo.it

Clamorosa chiamata a Don Fabio Capello: deve prendere quella panchina: soltanto lui può salvare un’annata stortissima.

È uno dei personaggi più noti della televisione, uno dei primi commentatori della tv, un pioniere delle seconde voci nelle telecronache. Il più credibile, se non fosse per una carriera da allenatore tra più apprezzati ovunque è andato, e un’esperienza più unica che rara.

Capello, ribattezzato Don Fabio, un ex centrocampista dai piedi che davano del tu al pallone, il punto di riferimento per tutte le squadre in cui ha militato: dalla Spal al Milan passando per la Roma e Juventus. Il forte carattere e le qualità proprie da leader le ha trasportate quando ha iniziato la carriera da allenatore.

Un Sergente di Ferro: severo, esigente e inflessibile. Ma la qualità più grande, oltre una mentalità da vincente, è stata sempre quella di adattarsi ai gruppi squadra che allenava. Era lui che esaltava le qualità tecniche di un giocatore, un pregio per pochi, un difetto di molti in questo calcio dove si vuole imporre troppo spesso la propria visione di gioco senza esaltare le caratteristiche dei giocatori. Tant’è.

Don Fabio ha vinto ovunque è andato con l’amato 4-4-2. Difesa bunker, ripartenze veloci, gioco in verticali. Per tutto il resto c’erano le qualità dei suoi giocatori: al Milan ha costruito un’era degna di Sacchi, al Real Madrid ha vinto in due cicli differenti, è stato colui che ha riportato perfino lo scudetto alla Roma.

La telefonata

Il Sergente di Ferro ha sempre chiesto e portato rispetto a tutti, guadagnandosi la fiducia di qualsiasi presidente, perfino di un altro Don, Florentino Perez, con il quale ha battibeccato ma portato trofei, lasciando un ottimo ricordo a Madrid, entrando nel cuore degli esigenti madridisti, sia nella stagione 1996-97 sia nell’annata 2006-2007.

E la telefonata è arrivata proprio da Chamartìn. In questi giorni in cui Carlo Ancelotti è stato messo in discussione dopo i tracolli con il Barcelona in Liga e con il Milan in Champions, si è parlato molto di un’eventuale avvicendamento sulla panchina della Casa Blanca.

Antonio Cassano e Fabio Capello
Fabio Capello, nella sua seconda esperienza a Madrid ha avuto a che fare anche con Cassano – ansa – IlPosticipo.it

Se le cose dovessero precipitare

Don Florentino ha designato Xabi Alonso come erede di Ancelotti, quando Re Carlo lascerà Madrid. Ma se le cose dovessero precipitare, serve un allenatore in grado di traghettare i Blancos verso un nuovo ciclo, quello probabilmente di Xabi Alonso, attuale allenatore del Bayer Leverkusen. Tra i papabili è spuntato proprio il nome di Don Fabio. Uno dei pochi a sapere come si guida uno spogliatoio Real.

L’unico a poter sistemare una situazione ingarbugliata, figlia di clamorose topiche nella campagna acquisti Merengue: manca un terzino destro dopo l’infortunio di Dani Carvajal, non c’è un centrale in rosa che possa dare garanzie per sopperire al tremendo kappaò di Eder Militao. Manca soprattutto l’erede di Toni Kroos, per non parlare del giovanissimo e inesperto Endrick, unica centravanti di ruolo in rosa. Quella di Don Fabio resta un’ipotesi piuttosto complicata, per carità, un piano B se tuto dovesse finire male.