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La paura, la corsa in ospedale e i disagi quotidiani: “Impossibile bere e mangiare” | Terribile problema di salute per il tecnico di Serie A

Pallone di Serie A
Il pallone ufficiale della Serie A 2024-25 – lapresse – IlPosticipo.it

Rivelato uno scioccante problema di salute che sta affliggendo un tecnico di Serie A. Quanti disagi quotidiani con cui convivere.

L’allenatore è un uomo solo, anche se ultimamente la sua aura è elevatissima e nel calcio moderno ha perso quasi tutti i connotati di gregario, divenendo, in maniera molto opinabile, primo attore, protagonista addirittura più dei giocatori. Tant’è.

Un luogo comune evidenzia che un allenatore rischia molto più di un giocatore, la sua vita dipende solo ed esclusivamente dai risultati. A volte neanche bastano: prendete Daniele De Rossi, in pratica da un giorno all’altro è passato dalla firma di un triennale a un esonero. Non che sia andata meglio a Ivan Juric, ancorato al suo sistema di gioco nel quale i giocatori si dovevano adattare: strategia sbagliata, visto che anche lui è stato esonerato, producendo il ritorno di Claudio Ranieri sulla panchina della Roma.

Anche Luca Gotti ha pagato per colpe non del tutto suo: la campagna acquisti del Lecce non è stata granché. La classifica, d’altronde, parla chiaro: salentini penultimi prima dell’ultima sosta per le nazionali, la patata bollente è passata nelle mani di Marco Giampaolo.

Ma non c’è soltanto lo spettro esonero per gli allenatori di Serie A. C’è chi oltre i risultati deve convivere con un grave problema di salute che lo sta affliggendo, creando non pochi problemi e disagi quotidiani.

La scoperta del male

Mi stavo lavando i denti, la bocca non rispondeva ai comandi. Non sentivo i sapori, ma non era Covid”. Così Roberto D’Aversa ha scoperto il suo male: “Ho una paresi facciale – racconta l’allenatore dell’Empoli in una recente intervista alla Gazzetta dello Sport – sto facendo le cure, cortisone, integratori per i nervi”.

Vuoi per fortuna vuoi per bravura i risultati dell’Empoli non si sono sommati al suo super problema di salute. “I primi giorni sono stati davvero brutti, di notte dovevo bendarmi l’occhio sinistro perché non si chiudeva – continua – per un po’ è stato impossibile bere e mangiare”.

Roberto D'Aversa
Roberto D’Aversa, allenatore dell’Empoli – lapresse – IlPosticipo.it

Avanti tutta con un insegnamento in dote

Una delle qualità che ha permesso a Roberto D’Aversa di andare avanti, oltre la sua forza di volontà, è stato il trovare un pensiero felice in questa brutta storia del male e dei disagi quotidiani. Che vanno ben oltre il lavoro e la ricerca spasmodica dei risultati sportivi.

La paresi facciale mi ha insegnato a dare il giusto valore a ogni cosa – chiosa – a capire quali sono i veri problemi. Vivo di calcio, ma il calcio non deve essere la prima cosa”. Un po’ come i risultati, perché per quanto importanti non possono inficiare sulla carriera di un allenatore che fin troppo spesso paga per dei disastri dei suoi giocatori.