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La vittoria del Mondiale, i titoli con il club, e poi il crollo totale | Il ritiro lo ha distrutto: “Non sapevo come arrivare a sera”

Italia Mondiale 2006 (Fonte pinturicchiodelpiero Instagram) - ilposticipo.it
Italia Mondiale 2006 (Fonte pinturicchiodelpiero Instagram) – ilposticipo.it

L’ex calciatore ha parlato del suo addio al calcio e di quanto sia stato difficile trovare una nuova strada dopo essersi ritirato

Smettere di giocare a pallone è una decisione sofferta per un calciatore. Purtroppo però il tempo prima o poi impone questa scelta e quindi non si può fare altro che accettarla. L’importante è trovare una propria strada che possa garantire nuovi stimoli.

Non sempre è semplice anche perché molti ex giocatori si cimentano nella carriera di allenatore o da dirigente dove la concorrenza è spietata e non è detto che si possa per forza arrivare a livelli importanti.

Altri cambiano completamente vita lasciandosi andare a business che non hanno niente a che vedere con il mondo del pallone. Altri ancora invece proprio non riescono ad accettare di non scendere più in campo.

La fine di quel sogno coltivato per tutta una vita è un passaggio doloroso, che soprattutto per chi ha giocato mettendoci cuore e anima in tutto per tutto può esserlo ancor di più. A trattare una dinamica simile ci ha pensato la pagina Facebook FootballPassion, che ha riportato le sensazioni vissute da un grandissimo del nostro calcio.

Le difficoltà affrontate dopo la carriera da calciatore

Stiamo parlando di Filippo Inzaghi, l’uomo che viveva sul filo del fuorigioco e che il gol ce lo aveva nel sangue. Nel corso della sua carriera ne ha realizzati ben 316 vincendo praticamente ogni trofeo ad eccezione della Coppa Uefa. Nel 2012 a quasi 39 anni ha dato il suo addio al calcio nel corso di Milan-Novara in cui si ritirarono anche altre glorie rossonere come Nesta, Gattuso, Zambrotta, Van Bommel e Seedorf.

Lui però almeno inizialmente non ha per niente digerito questo cambiamento e tal proposito ecco le sue parole: “Dopo l’addio al Milan iniziò un periodo molto più difficile di quello che avrei immaginato. Non riuscivo ad assorbire la lontananza dal mio mondo, dal profumo dell’erba, dalla sacralità dello spogliatoio. Mi alzavo al mattino e non sapevo come arrivare a sera“.

Filippo Inzaghi (LaPresse) - ilposticipo.it
ìFilippo Inzaghi (LaPresse) – ilposticipo.it

La rinascita in panchina di Super Pippo

Poi però dopo aver temuto il peggio e aver compreso la vera natura del suo malessere, è riuscito a trovare la forza dentro di sé anche grazie all’apporto della famiglia. Adesso sta facendo strada come allenatore con discreti risultati.

Proprio quest’anno le cose sembrano gli stiano girando nel verso giusto. Il suo Pisa sta facendo benissimo in Serie B e inizia a nutrire l’aspirazione di tornare in Serie A dopo ben 34 anni di assenza. Chissà se Filippo Inzaghi non possa essere realmente l’artefice di questo miracolo sportivo.