Io il posto in Nazionale non lo voglio perdere: Raspadori lascia Napoli | Prestito a gennaio
Nonostante la scorsa convocazione in Nazionale, il futuro di Raspadori con l’Italia è a rischio: meglio se lascia Napoli e va in prestito.
Le eccezioni che confermano la regola. Ben sei cambi per Luciano Spalletti nelle convocazioni durante la scorsa pausa nazionali.
Tre cambi in difesa, due forzati: fuori Calafiori e Gabbia, il commissario tecnico Azzurro ne ha approfittato per richiamare Gatti scoprire il talento della Fiorentina Comuzzo, dentro Savona al posto di Bellanova.
Due a centrocampo, dove torna Barella (assente a ottobre per un piccolo intervento al naso) ed ecco Rovella (in grande spolvero con la Lazio di Baroni) restano a casa Fagioli e soprattutto Pellegrini, quest’ultimo in difficoltà con una Roma che continua a zoppicare.
Queste le eccezioni al netto del ritorno di Kean, assente contro Belgio e Israele solo a causa di un infortunio smaltito alla grande. La regola, invece, è Giacomo Raspadori, indispensabile per Luciano Spalletti anche se l’attaccante del Napoli è utilizzato con il contagocce da Antonio Conte.
Troppi jolly giocati
Non fa molto notizia questa storia: Raspadori è stato una delle armi segrete di Luciano Spalletti al Napoli e poi l’ex Sassuolo è stato sempre convincente con la maglia Azzurra. Il problema è che l’Azzurro si sta giocando troppi jolly.
Ok essere un pupillo del commissario tecnico, ok la fiducia e la funzionalità, però questa situazione alla lunga sarà insostenibile. A lungo andare anche Spalletti potrebbe non convocarlo più. Per questo Raspadori potrebbe chiedere la cessione in prestito alla riapertura del mercato invernale. Le richieste non mancano.
Futuro prossimo e ipotetico
Lazio e Juventus potrebbero approfittare di questa situazione per prendere Raspadori a gennaio. In prestito ovviamente, perché né Lotito né la Signora hanno il potere economico di prenderlo, al netto di un Napoli che non ha nessuno intenzione di cederlo a titolo definitivo.
Attenzione anche al Milan, soprattutto se dovesse partire Jovic oppure (anche se complesso) Abraham. Raspa è un attaccante brevilineo che si sposa alla perfezione nel concept calcistico di Fonseca (ma non solo), può giocare esterno d’attacco ma anche prima punta. È agile, veloce, dotato di un’ottima tecnica individuale, bravo ad attaccare la profondità, insomma una delle stelle del prossimo mercato. Al netto, di Antonio Conte, molto dipenderà anche da lui.