Stangata Inter, meno 4 in classifica | Adesso per lo scudetto serve un’impresa
Si allarga l’inchiesta degli ultrà nel mondo del calcio, con nuove agghiaccianti verità che vanno a sommarsi agli arresti di fine settembre.
È tutt’altro che finita l’inchiesta sul mondo degli ultrà sempre più canalizzati nel “tessuto sociale” delle società di calcio, Inter in particolare. Dopo gli arresti di fine settembre, arrivano delle importanti novità. Tutte da seguire.
Di recente è stato arrestato un ultrà 50enne accusa di avere un vero e proprio arsenale nel proprio magazzino. Gli inquirenti hanno trovato di tutto a Cambiago, ogni tipo di armi: dalle pistole alle bombe a mano passando per i kalashnikov e svariati tipi di proiettili.
Gli inquirenti ci sono arrivati indagando su un ultras che sarebbe legato ad Andrea Beretta, l’ultrà nerazzurro in carcere per l’omicidio di Antonio Bellocco, altro capo della Curva. Per Cristian Ferrario è stata chiesta la custodia cautelare in carcere e il gip dovrà ora decidere.
Lui, ovviamente, tramiti i suoi avvocati si difende da ogni accusa: il difensore Mirko Perlino spiega infatti che il suo assistito “è stato fermato – si legge su Gazzetta dello Sport – solo perché a casa sua è stata rinvenuta una chiave” e che si sarebbe poi arrivati a lui “tramite una fonte confidenziale“.
Accusa e difesa
Inoltre Ferrario non sarebbe stato al corrente delle armi in magazzino, utilizzato da lui e Beretta “per sgomberare un bar di Cambiago cinque anni fa”. Il problema è che oltre il deposito di tutti gli arredi del bar, c’erano tante armi, di cui ora Ferrario dove dare una logica spiegazione.
Chissà dove porterà questo inchiesta che si sta allargando con il passare del tempo. Chissà se l’Inter andrà oltre una multa, magari neanche quella. Chissà, sta di fatto che questa vicenda deve essere molto ben monitorata.
La difesa sul banco degli imputati
La difesa è un concetto che ha portato l’Inter sul banco degli imputati. Nonostante una signora striscia di risultati utili, iniziata all’indomani del derby deciso da Gabbia che ha permesso al Milan di cancellare un tabù che durava da sei derby. In questa stagione c’è una forbice molto ampia tra i gol che subiva l’Inter una stagione fa, poco o niente, a quelli che ora incassa la Beneamata: tanti, per qualcuno troppi nonostante la facilità che ha la squadra di Inzaghi di andare in gol.
I conti, però, non tornano perché nonostante la lunga striscia di risultati positivi, la squadra di Simone Inzaghi ha quattro punti in meno della passata stagione. Ecco spiegata l’ammucchiata lassù, senza che nessuno riesca a scappare, proprio come era successo a Inter (proprio nello scorso campionato) e Napoli (due stagioni fa).