Il bomber del momento accusa il presidente: “Mi pagava in taniche di benzina” | Percepiva solo metà stipendio
L’attaccante ha vuotato il sacco e fatto emergere una clamorosa verità: il presidente gli pagava lo stipendio in taniche di benzina.
Pagare gli stipendi, talvolta, costituisce un problema per le società calcistiche. Può capitare, in totale buona fede, che il club non riesca a soddisfare gli importi pattuiti o centri l’obiettivo soltanto in ritardo. Altre volte, invece, si ricorre a metodiche di corresponsione “alternative”, che non possono non suscitare qualche perplessità.
È il caso del protagonista di questa singolare vicenda, che si è visto elargire soltanto parzialmente il compenso che gli era stato promesso. Per la restante metà, il presidente della sua squadra ha scelto di utilizzare una forma di pagamento diversa dal denaro e totalmente inusuale nel mondo del calcio.
Il 50 per cento delle mensilità veniva saldato in… taniche di benzina. Sì, avete letto bene, e no, non ci sono errori di trascrizione o di comprensione da parte di chi ha scritto quest’articolo. Le taniche di benzina non rappresentano ovviamente una valuta riconosciuta e accettabile, tanto che il diretto interessato ha deciso di lamentarsi apertamente.
D’altro canto, un trattamento del genere non rientra nei canoni del rispetto dovuto nei confronti di qualsiasi professionista. In questo caso specifico, poi, il centravanti ha scelto di uscire allo scoperto e di raccontare tutta la verità a microfoni aperti, innescando un vero e proprio terremoto nell’universo pallonaro.
“Pagato in taniche di benzina”: la surreale storia del celebre attaccante
L’accaduto è venuto a galla nel corso di un noto podcast, denominato OCW Sport e condotto da Manfredi e Pancio. Sicuramente si tratta di uno dei format più visti sul web e sui social network (non ultimo TikTok) e anche per questo la narrazione della vicenda ha destato grande clamore.
A viverla sulla propria pelle è stato Antonio Giulio Picci, giocatore della Fucina. Il classe 1985 ha ripercorso la sua esperienza con indosso la maglia della Vigor Trani, compagine della quale ha difeso per due stagioni i colori sociali. Ebbene, proprio durante quel biennio si sarebbe verificato l’episodio sopra descritto.
Antonio Giulio Picci e l’esperienza alla Vigor Trani: “Ci pagavano in taniche…”
Il bomber originario di Bari ha fatto luce su tale aneddoto proprio nel corso dell’intervista. In particolare, ha sottolineato che “a volte il presidente ci pagava in taniche di benzina o in taniche di olio”, accompagnando la frase con una risata.
Esemplificando il tutto, Picci ha riferito che, nel caso in cui avesse dovuto percepire duemila euro, il numero uno della società gliene avrebbe riconosciuti mille, pagando l’altra metà di stipendio in taniche. “Immaginate la rabbia di essere pagato in questa maniera, la mia e di tutti i miei compagni”, ha concluso.