Home » Real Madrid-Milan, la verità nascosta dietro al successo rossonero | La formazione l’ha fatta il presidente

Real Madrid-Milan, la verità nascosta dietro al successo rossonero | La formazione l’ha fatta il presidente

Musah e Vinicius
Musah e Vinicius nell’ultimo incontro del Bernabeu – ansa – IlPosticipo.it

Incredibile retroscena su Real Madrid-Milan: spunta fuori un aneddoto clamoroso e quel piano che ha funzionato alla perfezione.

Se Paulo Fonseca è ancora l’allenatore del Milan non lo deve certo al successo, peraltro a fatica, in casa dello Slovan Bratislava in Champions, che ha fatto ripartire il Diavolo dopo i due deludenti pareggi, per differenti motivi, a Cagliari prima della sosta e con la rabberciata Juventus.

Lo deve in gran parte a due partite diventate un po’ iconico un po’ troppo fini a se stesse, guardando in generale la stagione dei rossoneri sulle montagne russe. La prima partita spartiacque è stata senza dubbio il derby. Un derby vinto con 4 punte che ha stoppato la serie nera di sei stracittadine di fila a favore dei nerazzurri.

La seconda è il successo del Bernabeu, anche qui con una grande intuizione, quella di inserire Musah per bloccare le folate di Vinicius. Una mossa davvero azzeccata. Che, complice il sistema di gioco Merengue fortemente votato all’attacco, regalava un altro vantaggio tattico.

Ogni qualvolta i rossoneri rubavano palla ai campioni di Spagna si aprivano delle praterie, dove Leao poteva esprimere tutte le due qualità a campo aperto, situazione a lui congeniale. Il resto l’hanno fatto gli inserimenti di Reijnders, assoluto protagonista.

Un’altra volta al Bernabeu

Così il Milan è tornato al successo al Bernabeu, a distanza da quindici anni dall’ultima volta. Era il 2009. Al Real Madrid mancava Cristiano Ronaldo (infortunato) ma c’era Casillas in porta, Sergio Ramos in difesa, Xabi Alonso a centrocampo, Kakà sulla trequarti e Raul con Benzema in attacco.

Era un altro Milan. Qualitativamente parlando di un’altra categoria rispetto a quello attuale: con Thiago Silva e Nesta in difesa, Pirlo e Seedorf a centrocampo, Ronaldinho a dar spettacolo là davanti insieme e Inzaghi e Pato. Già, il Papero. Nella sua miglior versione.

Alexandre Pato
Alexandre Pato ai tempi della super esperienza con il Milan – ansa – IlPosticipo.it

La mossa della svolta

Eravamo concentrati, diretti allo stadio in pullman. Improvvisamente ricevo una chiamata”. Proprio Pato ha raccontato quel clamoroso aneddoto in un recente podcast ‘Benja Me Mucho’. Dall’altra parte del telefono c’era proprio Berlusconi: “Guarda, ti dico di giocare più centrale”. Pato rimase di stucco e, non sapendo cosa fare, raccontò di quella chiamata all’allora tecnico del Milan, Leonardo. Che non discusse affatto le scelte del presidente del Milan, “Vai pure al centro” gli disse l’allenatore brasiliano.

Mai mossa più azzeccata, una vera svolta. I rossoneri fecero un partitone ribaltando la rete iniziale di Raul prima con Pirlo, poi proprio con Pato. La rete di Drenthe non fu l’ultima della partita, a due minuti dal termine il Milan tornò definitivamente in vantaggio. Indovinate con chi? Con Pato centravanti, ovviamente.