Buffon, aggressione terribile: “Mi hanno lanciato pezzi di cemento” | Si è spaventato a morte
L’ex portiere della Nazionale ha svelato un episodio piuttosto sconvolgente capitatogli nel corso della sua lunga carriera. Ecco di cosa si tratta
Il mito di Gianluigi Buffon non tramonta mai. Nemmeno dopo il ritiro il portiere campione del mondo con l’Italia nel 2006 è stato riposto nel dimenticatoio. Ha accompagnato diverse generazioni di italiani, che di fatto lo porteranno sempre nel cuore.
Molti ragazzini che lo hanno visto giocare solo negli ultimi anni della sua carriera si ispirano a lui piuttosto che a dei portieri “più contemporanei”. Basterebbero questi aspetti per sintetizzare la grande dell’estremo difensore della Juventus.
In realtà però il bello di questa sua nuova veste lontano dal campo e proprio quello di poter conoscere tanti aspetti di quel calcio che ha vissuto lui, quello di cui tanti tifosi sono sempre più nostalgici.
Proprio in merito all’andamento del calcio a quei tempi, Buffon ha raccontato vari aspetti nel corso della chiacchierata con Giuseppe Pastore e Riccardo Trevisani nel loro format in onda sul canale TikTok di Cronache di Spogliatoio.
Buffon e quella partita in cui se l’è vista sporca
Nello specifico Gigi ha raccontato di un qualcosa di decisamente surreale che gli è successo ai tempi del Parma proprio in quegli anni in cui i tifosi erano decisamente meno teneri rispetto ad oggi.
Durante una partita a Napoli infatti ha temuto seriamente per la sua incolumità: “A metà degli anni ’90 nelle prime sette di campionato incontrammo Milan, Juventus e Napoli. Al San Paolo mi arrivarono in porta dei pezzi di cemento armato piuttosto grossi lanciati dalla curva”.
Gli anni ’90 tra gioie e momenti di tensione
Buffon ha poi chiuso l’argomento esclamando che quel periodo era piuttosto pericoloso. E in effetti ne sono successe di cose. Sia dentro che appena fuori dagli stadi. Fortunatamente però col passare degli anni certi atteggiamenti facinorosi sono stati completamente debellati. Adesso anche per i giocatori scendere in campo è di gran lunga più sicuro.
Al tempo stesso quelle annate sono un patrimonio storico per il nostro calcio. Erano i tempi delle famose sette sorelle (Milan, Inter, Juventus, Lazio, Roma, Fiorentina e Parma), dei trionfi europei delle nostre compagini e dei grandi campioni che preferivano l’Italia agli altri campionati europei. Una dimensione che oggi sembra lontana anni luce e che soprattutto le vecchie generazioni portano nel cuore e ricordano talvolta lasciandosi andare a qualche lecita lacrimuccia.