Serie A, rivelazione assurda del calciatore: “Flebo prima delle partite” | Assunte sostanze dopanti
Il calciatore si è lasciato andare ad una confessione a dir poco scioccante riguardante un particolare periodo della sua carriera
I calciatori sono come delle vere e proprie miniere d’oro. I loro racconti infatti possono aiutare a comprendere degli aspetti che chiaramente i tifosi e gli addetti ai lavori non possono mai conoscere a priori.
Al contempo possono rivelare anche delle verità agghiaccianti, che lasciano di sasso e che fanno capire molte cose su come funziona il mondo del pallone in determinati contesti. Oggi con i social e la tecnologia è decisamente più facile conoscere alcuni particolari rispetto a prima.
Per questo quando qualche protagonista decide di “vuotare il sacco” non resta che ascoltare tutto e prendere nota. Solitamente ciò avviene a fine carriera quando non si ha più nulla da perdere né da un punto di vista tecnico che economico.
Anche il protagonista delle vicende che stiamo per andare a menzionare, ha diffuso determinate informazioni una volta appese le scarpette al chiodo. Si tratta di un grandissimo interprete, che nel nostro campionato ha vinto praticamente ogni trofeo.
Le flebo prima di scendere in campo
Stiamo parlando di Matias Almeyda ex centrocampista di Inter, Lazio e Parma, che nella sua autobiografia “Almeyda, anima e vita” ha svelato diversi “altarini”. Come riportato anche da today.it l’argentino ha parlato di alcune cose anomale che avvenivano all’interno dello spogliatoio.
Ecco uno dei riferimenti più eclatanti che ha fatto nel suo suo racconto: “Al Parma ci facevano una flebo prima delle partite. Dicevano che era un composto di vitamine, ma prima di entrare in campo ero capace di saltare fino al soffitto. Il calciatore non fa domande, ma poi, con gli anni, ci sono casi di ex calciatori morti per problemi al cuore, che soffrono di problemi muscolari e altro. Penso che sia la conseguenza delle cose che gli hanno dato”.
L’inizio del periodo di depressione
In seguito quando passò all’Inter Almeyda ebbe anche a che fare con una forma di depressione. Gli infortuni e l’assenza dal campo hanno accentuato questo stato d’animo, ma nonostante ciò decise di non dare ascolto ai consigli della psicologa che era stata assunta dalla società nerazzurra per dare sostegno ai giocatori.
La reazione a quello stato animo arrivò grazie alla figlia e a un disegno in cui lo rappresentò come un leone triste e stanco. Da allora decise di dare un taglio con quella situazione che per troppo tempo lo aveva logorato.