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Sinner in lacrime: arriva la decisione sul processo | Sentenza obbligatoria del TAS

Sinner (Fonte janniksinner.update Instagram) - ilposticipo.it
Sinner (Fonte janniksinner.update Instagram) – ilposticipo.it

Il tennista altoatesino dopo i successi ottenuti nel 2024 dovrà ancora pazientare prima di capire quali decisioni saranno prese sul suo conto

Jannik Sinner è sicuramente una delle icone sportive italiane di quest’anno. Il tennista altoatesino ha vinto due Slam (Australian Open e Us Open) e ha contributo al secondo successo consecutivo dell’Italia in Coppa Davis.

Tutto questo nonostante su di lui si sia scatenato un polverone mediatico per via della vicenda con la Wada per un presunto caso di doping. Al momento il numero al mondo ha ricevuto l’assoluzione. L’agenzia mondiale antidoping dal canto suo ha deciso di ricorrere al Tas.

La risposta non si saprà prima di febbraio 2025. Sarà quindi il Tribunale Arbitrale dello sport di Losanna a dire l’ultima in merito alla positività riscontrata al Clostebol, la cui assunzione è bene rammentarlo, è stata del tutto involontaria.

Nel frattempo però è in atto una vera e propria rivoluzione. Un qualcosa che potrebbe in qualche modo cambiare le carte in tavola seppur non propriamente nell’immediato. Ecco cosa sta accadendo e perché in qualche modo Sinner è uno spettatore interessato di questa vicenda.

Sinner, l’annuncio lo ha distrutto

La Wada infatti ha deciso di aggiornare il suo regolamento a partire dal 1 gennaio 2027 e di essere un po’ più elastica per quanto riguarda le norme sulle quantità minime accettate delle sostanze vietate.

Di fatto come riporta open.online.it cambierà la definizione di fonte contaminata, ma anche di fonti di contaminazione come cibo o bevande, contaminazione ambientale o esposizione attraverso il contatto con una terza persona o un oggetto toccato da qualcun altro. Di fatto tutto ciò scaglionerebbe Sinner, ma la riforma non andrà ad intaccare il procedimento in atto.

Racchetta tennis (Pexels) - ilposticipo.it
Racchetta tennis (Pexels) – ilposticipo.it

Le dichiarazioni del direttore generale della Wada

Nel caso del tennista nato a San Candido il contatto con il Clostebol è avvenuto durante il massaggio del suo fisioterapista, che in precedenza si era spalmato una crema che conteneva la sostanza proibita.

Sulla decisione di apportare dei cambiamenti si è espresso il direttore generale della Wada Oliver Niggli, che ha spiegato un po’ i motivi per cui si è arrivati a tutto ciò: “Oggi esiste un problema di contaminazione. Questo non significa che ci siano più casi del genere rispetto al passato, il fatto è che i laboratori sono più efficienti nel rilevare anche quantità infinitesimali di sostanza. Le quantità sono così piccole che ci si può contaminare facendo cose innocue. La verità è che sentiamo un sacco di storie. Capisco l’opinione pubblica che può arrivare a pensare che assumiamo di tutto”.