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Il Mondiale, il pallone d’oro e il fallimento al Milan per cause d’amore | Devastato dal divorzio

Milan 2002_2003 (LaPresse) - ilposticipo.it
Milan 2002_2003 (LaPresse) – ilposticipo.it

Il calciatore ha raccontato del suo periodo al Milan decisamente poco fortunato e delle cause che non gli hanno permesso di rendere al meglio

Nel corso della sua storia il Milan ha avuto alcuni tra i migliori giocatori della storia del calcio. Almeno per quanto concerne il talento infatti sono stati in tanti ad essere transitati dalla San Siro rossonera.

Alcuni hanno lasciato il segno vincendo trofei a profusione e collezionando numeri che sono rimasti nella storia del club lombardo. Per altri invece non si può dire lo stesso, anzi sono stati delle autentiche delusioni.

Arrivati in pompa magna tra le celebrazioni di media e tifosi, non hanno poi mantenuto le aspettative e di fatto sono risultati delle comparse di cui i tifosi rossoneri non hanno ormai quasi più memoria.

Tra questi spicca uno in particolare, che quando era stato acquistato dal Milan aveva fatto impazzire tutta la tifoseria rossonera, ma alla prova del campo è risultato praticamente un corpo estraneo. Ed è stato proprio il diretto interessato a spiegare perché nel capoluogo meneghino non sia riuscito ad esprimersi ai suoi livelli.

La mancata consacrazione all’Ombra della Madonnina

Il personaggio in questione è Rivaldo, che ha giocato al Milan dall’estate 2002 al gennaio 2004. Di fatto è stato uno dei componenti della rosa che ha vinto la Champions League nel 2003 a Manchester contro la Juventus.

Il suo apporto però non è stato così corposo, basti pensare che ha messo insieme 40 presenze e 8 reti in un anno e mezzo. Troppo poco per chi veniva dal Barcellona e aveva vinto il pallone d’oro nel 1999 e il Mondiale con il Brasile proprio nel 2002. Stando alle sue dichiarazioni riportate dalla pagina Facebook FootballPassion, alla base del suo fallimento al Milan c’è una sua vicenda personale.

Rivaldo (LaPresse) - ilposticipo.it
Rivaldo (LaPresse) – ilposticipo.it

La possibilità di giocare contro Paolo Maldini

Infatti in quel periodo si stava separando dalla moglie e ciò chiaramente è stato un vero e proprio freno a livello psicologico. Al contempo però si è detto contento di aver vinto la Champions League nel corso della sua permanenza al Milan.

Poi si è lasciato andare ad una battuta piuttosto simpatica nei confronti di Paolo Maldini: “Lui e Hierro sono stati i due difensori più forti che ho affrontato in carriera. Contro Paolo da avversario ho sempre fatto fatica, fortunatamente poi giocammo insieme nel Milan e non mi dovetti più preoccupare”. Insomma, nonostante tutto qualcosa di positivo della sua esperienza al Milan c’è stato.