L’uomo dell’ultimo secondo si ritira: commozione in Serie A | “Voglio fare l’allenatore o il DS”
Serie A, si ritira il bomber dell’ultimo secondo: momenti di grande commozione. Già sa bene cosa vuole fare
Nel corso della sua carriera ha segnato non tanti gol (in Italia) per essere un centravanti. Molto spesso, però, quelli che realizzava erano decisivi e devastanti. Tanto è vero che è stato soprannominato l’uomo dell’ultimo secondo.
Ovvero colui che segnava a tempo quasi scaduto, regalando tre punti oppure un pareggio insperato alla squadra. I tifosi gli avevano intitolato anche un coro preso da una canzone. Ovviamente modificata. Lo stesso che, allo stadio, era diventato un tormentone.
Attualmente è svincolato, ma manca davvero poco al suo ritiro. Lo ha confermato lo stesso calciatore nel corso di una intervista che ha rilasciato al sito “GianlucaDiMarzio.com“. In Serie A ha giocato in tre squadre, ma solamente in una ha lasciato il segno.
Da un anno non scende più in campo. L’ultima sua esperienza è stata in Arabia Saudita tra le fila dell’Abha. Possibile che questa sia stata la sua ultima squadra prima di appendere, in maniera definitiva, le famose scarpette al chiodo.
Serie A, bomber vicino al ritiro: “Voglio fare l’allenatore o il ds”
Felipe Caicedo, a modo suo, ha scritto pagine importanti con la maglia della Lazio. Come riportato in precedenza i supporters biancocelesti difficilmente potranno dimenticarsi delle sue zampate negli ultimi secondi finali della sfide. Le stesse che portavano la sua firma nel tabellino dei marcatori. Adesso, all’età di 36 anni, sta per dire definitivamente basta con il calcio. La conferma arriva dal diretto interessato nel corso di una intervista rilasciata al sito del noto giornalista. Nonostante sia senza squadra afferma di continuare ad allenarsi per tenersi in forma. Anche se, con un occhio, pensa già al futuro: “Voglio fare l’allenatore o il ds“.
Magari riuscire a trasmettere l’esperienza, ai più giovani, di quello che ha vissuto su un terreno di gioco. Il suo cv è di tutto rispetto: 122 reti in 513 presenze. Lazio, Genoa ed Inter le squadre in cui ha militato. Anche se con l’ambiente biancoceleste si è creato un rapporto indistruttibile. “La Lazio mi ha dato una identità. All’Inter mi volle Inzaghi. Al Genoa parentesi sfortunata“. Tante le squadre in cui ha militato (Basilea, Manchester City, Sporting Lisbona, Malaga, Levante, Lokomotiv Mosca, Al-Jazira, Espanyol ed Abha), ma alla Lazio si è sentito parte integrante della tifoseria. Una squadra che segue con passione e come primo tifoso.
Ad un passo dal ritiro, il ricordo dell’ex bomber per la sua squadra del cuore
Non vuole fare paragoni con la Lazio del 2020 e quella attuale: questa di Baroni la giudica nettamente più forte. Tanto è vero che su ‘X’, pur di difendere i colori biancocelesti, è protagonista di alcuni “sfottò” con altre tifoserie. Ovviamente sempre stando sullo scherzo e mai andando oltre. Non sono mancate le parole di elogio nei confronti di mister Inzaghi che ha sempre creduto in lui.
I tifosi, inoltre, si ricorderanno di lui per la “zona Caicedo”. Sono ben 10 le reti realizzate nella più conosciuta “zona Cesarini”, ovvero segnare nei minuti finali di un match. Tra queste non potrà mai dimenticarsi la rete a Cagliari: “Perdevamo 1-0 e in pochi minuti l’abbiamo ribaltata grazie al gol mio e quello di Luis Alberto. Affrontammo una squadra fortissima“. “Amami o faccio un…Caicedo” era il tormentone della tifoseria, ovviamente grazie alla “concessione” di Coez. Di questo ne sarà sempre grato.