Bove, arriva la testimonianza diretta dopo il malore | “Ero paralizzato”
Edoardo Bove, arriva la scioccante testimonianza in diretta dopo il malore che lo ha colpito: “Ero paralizzato”
Il peggio è fortunatamente passato ed il tutto è stato messo alle spalle. La conferma è arrivata in merito alla sua presenza, in panchina, nel sostenere i compagni di squadra nel match casalingo perso contro l’Udinese.
Edoardo Bove sta bene. Questa è la notizia che tutti gli amanti del calcio, e non solo sostenitori viola, volevano leggere. Il centrocampista, lo scorso 1 dicembre, è stato protagonista di un episodio che ha paralizzato tutti.
Un malore improvviso, al minuto 17′ di gioco nel match di campionato contro l’Inter, lo ha fatto crollare a terra. Subito è scattato l’allarme con compagni ed avversari in lacrime. Gli stessi che non potevano credere ai loro occhi.
La corsa disperata all’ospedale e poi le prime notizie positive sul suo stato di salute. A distanza di quasi un mese da quell’episodio ne ha voluto parlare uno dei calciatori protagonisti in campo e che ha vissuto la scena rimanendo paralizzato. Letteralmente.
Malore Bove, il racconto del protagonista: “Ero paralizzato”
Nel match tra Fiorentina-Inter anche Marcus Thuram era in campo per gli avversari. Il francese guidava il reparto offensivo con Lautaro Martinez che, pochi minuti prima, era andato in gol ma annullato per fuorigioco. Il francese difficilmente può dimenticare quel momento in cui il 22enne si è accasciato al suolo e faceva fatica a respirare. Un senso di impotenza non indifferente che lo ha fatto ragionare molto.
Nel corso di una lunga intervista che ha rilasciato ai microfoni della “Gazzetta dello Sport” il figlio d’arte ha così parlato di quei momenti drammatici: “Cosa ho provato durante il malore di Bove? Ero paralizzato, sangue ghiacciato, non sapevo cosa fare. Ma è come una sveglia sulla vita. Dopo la partita ho chiamato tutte le persone a cui voglio bene, una ad una, per dire loro quanto le amo“.
Malore Bove, il protagonista in campo ricorda quei momenti
La partita, dopo quell’episodio, è passata inevitabilmente in secondo piano. Nessuno se la sentiva di giocare. Gli stimoli erano svaniti e l’unica preoccupazione era rivolta solamente alle condizioni dell’ex Roma. Thuram ci ha tenuto a sottolinearlo in questo modo: “Il calcio è un business, ci sono di mezzo i soldi della gente, c’è chi vuole e deve guadagnare. Noi a Firenze ci siamo fermati ed è stata la cosa giusta“.
In conclusione ha rivelato: “Io amo veramente il calcio, è la mia vita ma non è facile gestire la pressione. Mentalmente è importante riuscire a staccare. I social sono nocivi per i calciatori. Quando sbagliamo una partita, non abbiamo ucciso nessuno eh! Abbiamo la possibilità di rifarci“.