Home » Era la diga della mediana juventina, ma al PSG non ha funzionato | “Tutto complicato per via della nazionalità”

Era la diga della mediana juventina, ma al PSG non ha funzionato | “Tutto complicato per via della nazionalità”

Esultanza Juventus
Esultanza Juventus – ansa – IlPosticipo.it

La confessione di un ex centrocampista del PSG che ha funzionato come diga juventina in Serie A, ma non in Francia. Ecco perché.

Identità. Una parola magica che alla fine ha funzionato nel suo ciclo magico, ma ogni qualvolta si è spostata dal suo dna ha faticato, e non poco, per alzare trofeo: in fondo alla Juventus è sempre questo l’obiettivo di qualsiasi allenatore si sieda sulla panchina bianconera.

La nuova dirigenza della Juventus, prendendo Thiago Motta, si è scostata nuovamente dal dna Juventus: difesa granitica, gioco non spumeggiante ma efficace, nel nome dei risultati. Ci aveva provato Andrea Agnelli con Sarri.

Non ha funzionato anche se con l’allenatore napoletano la Juve ha comunque sventolato il tricolore. Chissà se lo farà anche Elkann. Che ha impalmato Cristiano Giuntoli di creare un’altra Juventus vincente. Forse Motta lo farà. Non quest’anno.

Nonostante il blitz di Monza, questa Juventus non convince, è staccata in classifica e attualmente sarebbe addirittura fuori dalla Champions League. Sembra essere tornati indietro nel tempo, quando la Juventus partiva già sapendo che non avrebbe vinto lo scudetto.

L’esperienza con Ranieri e Delneri

La Juventus del triennio 2008-2011 non ha vinto nulla. Né con Ranieri né con Delneri. In quei tempi c’era Momo Sissoko come diga juventina. Lo volle Claudio Ranieri perché si era trovato bene con il maliano ai tempi del Valencia.

Bene la prima stagione in biancoceleste: subito un posto da titolare, anche un gol all’attivo e tante prestazione positive. Anche la seconda non parte niente male, ma una frattura al quinto metatarso del piede sinistro, proprio durante il derby, lo costrinse a chiudere anticipatamente la stagione. Nella terza e ultima annata, con Delneri, l’idillio è già finito. Al termine di un altro campionato da zero titoli, fu ceduto al PSG.

Momo Sissoko
Momo Sissoko con la maglia della Juventus – ansa – IlPosticipo.it

All’ombra della Tour

Il Paris Saint Germain lo prese per 8 milioni di euro. Una cifra praticamente buttata dai parigini: “Non mi ero reso conto che la Juve fosse abbastanza per me”. È stato proprio Sissoko a rivelarlo in una recente intervista sociale su FootballPassion. “Andarmene fu un grande errore. Ma in quel momento credevo nel progetto del PSG, dove però qualcosa non funzionò. Se potessi tornare indietro, resterei alla Juve”.

La storia tra Sissoko e il PSG non andò per niente bene durò qualche mese prima della cessione in prestito alla Fiorentina. Perché non funzionò? Lo dice il diretto interessato: “Per me al PSG fu tutto complicato anche per via della nazionalità. Ero considerato uno straniero per aver scelto di giocare per il Mali. Io credo che la doppia nazionalità sia una ricchezza”. Chiosa filosofica: “Se un giorno uno dei miei figli volesse giocare per la Francia, ne sarei orgoglioso”.