Crollo degli ascolti: il campionato non lo segue più nessuno | Si rischia il fallimento
DAZN, Sky e Prime Video, ma non solo: Il pluralismo di offerte sta portando il crollo degli ascolti in tv. Così si rischia grosso.
C’era una volta (solo) Sky e poco altro. Le partite di Serie A si vedevano soltanto sul satellite, lo streaming andava poco di moda, e ci si lamentava per i costi. Non è passato poi molto. Era il 2018. Sono passati quasi sette anni, e ci si continua a lamentare. Con conseguenze che hanno del nefasto.
Tre partite in co-esclusiva Sky-DAZN: la tv satellitare quest’anno ha alzato la posta comprando la qualità di partite più importanti mantenendo la stessa quantità. C’è l’opportunità di vedere la Serie A tutta su DAZN, che ogni anno alza i prezzi.
Per non parlare delle coppe europee. Chi ha una big come squadra del cuore deve sottoscrivere entrambi gli abbonamenti (Sky e DAZN) perché la Champions League è su Sky, ma non basta: il big match del mercoledì di Champions (quasi sempre un’italiana) è su Prime Video.
I costi elevati, uniti a una quantità gigantesca di partite stanno allontanando gli spettatori che non vanno allo stadio non solo dalla tv ma anche da qualsiasi piattaforma in streaming che trasmette le partite. Alcuni rischiano addirittura di affidarsi a un pezzotto, o alla pirateria per non pagare i costi elevati di questa o quella emittente che trasmette le partite.
Mancano milioni di spettatori
Tutti i report al riguardo vanno verso un’unica direzione: il crollo degli ascolti. Sky con l’acquisizione di partite più interessanti sta tenendo più o meno botta, soprattutto per la qualità del servizio. Chi ne sta risentendo tanto è DAZN, le cui performance, come evidenziato da un recente report di Gazzetta dello Sport, sono pesantemente in calo. Si parla di una perdita di quasi nove milioni di spettatori.
Inutili, almeno finora, le tante promo (vedi Milan-Napoli o Lazio-Inter in chiaro). Inoltre a parità di partita, vi è una netta maggioranza degli spettatori che predilige la tv satellitare. Anche se più in generale con tutta questa offerta sportiva sparpagliata a orari assurdi durante tutta la settimana, si perde quasi la voglia di vedere una partita. E pensare che c’è chi sta peggio.
I campionati spezzatino sono deleteri anche negli altri sport
In NBA, altro campionato spezzatino dove si gioca a tutte le ore di tutti i giorni, il crollo degli ascolti è per certi versi più alto del calcio di Serie A. Una crisi figlia di analisi dettagliata da parte del Post, con un editoriale che offre spunti di riflessione. ESPN ha avuto un calo negli Stati Uniti del 28% nell’ultimo anno e del 48% tra il 2012 ed il 2024. Regular season o playoff non fa differenza, il calo è diventato una discesa libera.
Le cause, sempre secondo il noto quotidiano statunitense, vanno ricercate nel cambiamento del gioco e nel massiccio aumento dei tiri da 3 a scapito dello spettacolo, troppi stranieri a discapito degli americani doc. Ma anche a un fenomeno accomunato al calcio. In quest’era tecnologica di social e una pluralità spaventosa di interesse troppe partite durante tutto l’arco di una settimana, stufano. L’alert è lanciato e va ben oltre il costo dell’abbonamento visto che nell’NBA i prezzi sono notevolmente inferiori nel rapporto con il calcio di Serie A.