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Alcol, donne e sigarette: una carriera che non sboccerà mai | Il George Best italiano, fuoriclasse ingestibile

George Best
George Best, il quinto Beatles del calcio – ansa – IlPosticipo.it

La storia del George Best de noantri. Un attaccante italiano dal talento gigantesco, inespresso in quanto fuoriclasse ingestibile.

Chi ha il pane, non ha i denti. Potrebbe essere sintetizzato con un iconico proverbio quel talento inespresso, dotato di una qualità fuori dal comune, tendente al genio maledetto: tanti i giocatori che avrebbero potuto fare ben altra carriera.

Ma che non ci sono riusciti non certo per le loro qualità, quanto più per quel carattere un po’ così e quella testa inversamente proporzionale a dei piedi sopraffini. Balotelli e Cassano degli esempi, seppur nella loro diversità, nessuno sia chiaro paragonabile a George Best.

Ho speso gran parte dei miei soldi per donne, alcol e automobili. Il resto l’ho sperperato“. Fra tutte le citazioni di George Best questa è probabilmente quella più famosa, che lo descrive meglio di qualsiasi altro commento. Non è stata l’unica.

Nel 1969 ho lasciato perdere le donne e l’alcol: sono stati i 20 minuti peggiori della mia vita“. E ancora. “Se mi avessi dato la possibilità di scegliere scendere in campo a dribblare quattro uomini segnando un gol da trenta metri contro il Liverpool oppure di andare a letto con Miss Universo sarebbe stata una scelta difficile. Fortunatamente, ho avuto entrambe le cose“. Questo è stato George Best.

Il George Best de noantri

Con le dovute differenze anche un italiano un prospetto del genere c’è stato. Eziolino Vendrame, il George Best de noantri, anche se romano non era. Per i media degli anni settanta se avesse avuto un’altra testa, sarebbe stato un fuoriclasse.

Infanzia difficile, figlia dell’esperienza in una famiglia molto povera dove l’unica via d’uscita era finire in un orfanotrofio. Comincia la sua carriera calcistica nel settore giovanile dell’Udinese. Spal, Torres e Siena. A 24 anni il debutto in Serie A con la maglia del Lanerossi Vicenza.

Eziolino Vendrame
Eziolino Vendrame ai tempi del Vicenza – wikipedia – IlPosticipo.it

Una vita in fuorigioco

Il grande Gianni Mura sintetizzò la sua carriera come una vita in fuorigioco. Estro e fantasia al potere, dribbling ubriacante e atteggiamento sfacciato. Ovviamente un idolo per i tifosi. Vietato bere? Non per lui. Vietato fumare? Non per lui. Vietato uscire dal ritiro per andare a donne? Non per lui.

Vendrame era quel giocatore un po’ così che quando venne a sapere di una combine con la Cremonese, per esprimere il suo dissenso finse di farsi un autogol dopo aver dribblato tutti i suoi compagni di squadra, oppure una volta saltato il portiere avversario anziché depositare il pallone in rete, tornava indietro perché era convinto che il portiere doveva avere una seconda possibilità. Fece scalpore il suo tunnel a Rivera a San Siro, si pentì subito di averlo fatto a un talento, lì sì espresso, e gli chiese scusa. Questo e molto altro è stato Eziolino Vendrame.