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Lo spettro del doping sulla Serie A: diverse squadre coinvolte | Il calciatore ha ammesso tutto

Spettro doping
Si torna a parlare di doping in Italia – lapresse – IlPosticipo.it

Gravi accuse di doping sulla Serie A: si punta il dito verso diverse squadre coinvolte, ecco chi ha ammesso tutto.

Quello di Paul Pogba è solo l’ultimo caso di doping in Serie A. Un caso terminato più o meno bonariamente con la riduzione della squalifica da quattro anni a 18 mesi. A marzo il centrocampista francese sarà di nuovo tesserabile e avrà una seconda chance.

Tanti, troppi, i casi di doping nel calcio, si fatica a ricordarli. Quello di José Luis Palomino finito con l’assoluzione del difensore argentino grazie alla tesi della contaminazione accidentale. Per Lucioni del Benevento nessuno sconto per quell’utilizzo dello spray anabolizzante: quattro anni per il difensore, allora, giallorosso.

Da Borriello a Joao Pedro, passando per Adrian Mutu, che fu trovato positivo pure alla sibutramina, un lassativo, ai tempi della Fiorentina dopo lo stop forza a causa della cocaina quando giocava a Londra con la maglia del Chelsea.

Edgar Davids venne squalificato per cinque mesi, poi ridotti a quattro, nel 2001. Curiosamente, come Pogba, anche lui è stato trovato positivo dopo un Udinese-Juventus, anche lui per un derivato del testosterone. Perfino Guardiola venne trovato positivo al nandrolone quando giocava in Italia, al Brescia: se la cavò con quattro mesi di squalifica perché fu confermato che non era cosciente di aver assunto sostanze proibite.

Il caso più eclatante

Peruzzi e Carnevale, anche Stam. Il caso più eclatante, ovviamente, fu quello del compianto Diego Armando Maradona, travolto addirittura da due casi. Il primo nel 1991: la sua positività segnò la fine definitiva della leggendaria esperienza al Napoli.

La seconda nel Mondiale statunitense del 1994. Da cocaina all’efedrina il passo è breve, il Pibe de Oro su sospeso immediatamente. Si era tirato a lucido per quella kermesse iridata, doveva essere l’ennesima rinascita. Finì per diventare la fine della sua carriera. L’ombra del doping riaffiora anche di questi tempi.

Gary Neville
Gary Neville ai tempi dell’esperienza con il Manchester United, da capitano – lapresse – IlPosticipo.it

Le accuse gravissime alla Serie A

Una volta sono uscito dal campo contro una squadra italiana e mi dicevo che c’era qualcosa che non andava so che anche un altro paio di ragazzi la pensava come me”. Hanno fatto scalpore le parole rilasciate qualche mese fa da Gary Neville in un recente podcast The Overlap, insieme a un’altra leggenda del Manchester United, capitan Keane.

La parola doping non viene proferita dai due Red Devils. “Ho affrontato squadre che non erano pulite”. neanche il nome delle squadre italiane viene fatto, anche se in quegli anni il Manchester United incrociò quattro volte i destini della Juventus, ma anche di Inter, Milan, Lazio e perfino Fiorentina. Nonostante tutto, un j’accuse in piena regola ribadito anche da Keane: ”Contro alcune squadre mi consumavo, uscivo distrutto – spiega – poi guardavo gli avversari, un paio di club italiani, sembravano non avessero neanche giocato la partita”.