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La primavera del Milan e lo scudetto con Allegri: non farà mai il grande salto | Gin Tonic e multe la sua rovina

Milan stagione 2010-11
La Primavera del Milan e lo scudetto – facebook – IlPosticipo.it

Un talento inesploso, partito dalla Primavera del Milan e scudettato ai tempi di Max Allegri. Eppure non farà mai il grande salto. Ecco perché.

Stagione 2010-11. Il Milan, reduce dall’esperienza Leonardo, decise di cambiare corso, affidando all’ex allenatore del Cagliari Massimiliano Allegri. Tutti pensavano a un nuovo corso, in effetti le partenze furono davvero tante in quella stagione.

Via il Cacciatore Huntelaar e, a campionato in corso, Marco Borriello, ma anche Dida, Kaladze e quel Favalli che decide di appendere gli scarpini al chiodo. Arrivano Amelia, Yepes e Papastathopoulos, aperitivi rinforzati prima del piatto forte, un trittico di prelibatezze.

Boateng, Robinho ma soprattutto Zlatan Ibrahimovic, di ritorno in Italia dopo una stagione con pochi alti e molti bassi nel Barcelona di Guardiola. Tra Pep e Ibra la scintilla non scocca mai. Tant’è, al Milan è tutta un’altra storia.

Il Diavolo parte bene, ci pensa Pippo Inzaghi a iniziare degnamente il nuovo corso, match winner contro il Lecce. Ma la sconfitta di Cesena spegne i facili entusiasmi. La svolta di Max Allegri a Bari, con il passaggio dal 4-3-3 al 4-3-1-2.

Imprendibili

Il cambio di sistema di gioco porta il giusto equilibrio anche se contribuisce al divorzio anticipato con un certo Ronaldinho. Ma la qualità è tanta, a tutto il resto ci pensa il pragmatismo di Allegri. Che, una volta conquistata la vetta diventa imprendibile.

Così il Milan vince lo scudetto. Tra gli attori non protagonista c’era un certo Alexander Merkel, centrocampista kazako con passaporto tedesco. Aveva vinto scudetto e Coppa Italia Primavera, convince Allegri a portarlo in prima squadra nel pre-season.

Alexander Merkel
Alexander Merkel con la maglia della nazionale kazaka – instagram – IlPosticipo.it

Un tipo un po’ così

Max lo fa debuttare prima in Champions, poi in campionato. In Coppa Italia una partita indimenticabile: gol e assist nel 3-0 al Bari. Sarà la sua prima e ultima stagione al Milan, che a fine campione lo cede al Genoa in prestito, ma quando torna al Milan disputa una partita prima di essere ceduto all’Udinese e di intraprendere l’avventura in nazionale.

Un tipo un po’ così ha raccontato Fernando Siani che racconta la sua “serata importante a base di gin tonic, proprio insieme a Merkel”. Il giorno dopo i due si incontrano, ma con grande sorpresa del commentatore, il milanista non lo saluta nemmeno. “Gli ho ricordato che ero quello della sera prima – continua Siani sempre nel podcast Centrocampo – ma lui aveva proprio resettato”. A Udine Merkel divenne famoso per espisodi un po’ così. “Parcheggiava sempre nello stesso posto, ma non poteva, infatti aveva tutte le multe sul parabrezza – chiosa – giocatore molto forte, poi capisci perché non ha fatto la carriera che avrebbe meritato”.