Disastri prima della super sfida: “Tifosi juventini aggrediti” | Si è scatenato il pandemonio
Momenti di panico prima dell’importante sfida, ad avere la peggio i tifosi della Juventus: “Sono stati aggrediti”
Sicuramente momenti che difficilmente potranno essere dimenticati e messi da parte in un niente. Una aggressione che poteva decisamente degenerare da un momento all’altro.
Purtroppo, però, non sono mancati episodi di aggressione nei confronti dei tifosi bianconeri in trasferta. Una vicenda che ha fatto molto rumore e, soprattutto, creato non poche polemiche.
Soprattutto per via della sicurezza che non è stata particolarmente efficiente, e che ha dunque messo a rischio l’incolumità di tante persone.
Tifosi juventini aggrediti, violenza inaudita in trasferta: momenti drammatici
A raccontare quanto è accaduto ci ha pensato il giornalista Stefano Agresti. Quest’ultimo ne ha parlato nel corso del podcast “Centrocampo”. In particolar modo di un aneddoto che sicuramente non potrà mettere da parte e che ricorda perfettamente. In ogni minimo dettaglio. Anche perché, insieme ad altri suoi colleghi, ha rischiato davvero molto. Bisogna tornare indietro di un bel po’ di anni. Precisamente il 5 dicembre 2017 quando, nell’ultima giornata del girone di Champions League, la Juventus di Massimiliano Allegri fa visita ai greci dell’Olimpiacos. Il risultato passò inevitabilmente in secondo piano (0-2 per gli ospiti con reti di Cuadrado e Bernardeschi).
Quello che fece molto rumore fu l’aggressione ai sostenitori della squadra piemontese. Agresti, da giornalista, ricorda molto bene quegli attimi. Tanto è vero che ha rivelato: “Al Pireo ce la siam vista brutta. Non so come abbiamo fatto a salvarci dalle botte. Chiediamo di andare allo stadio al tassista e ci lascia esattamente sotto al bar degli ultras dell’Olympiacos. Ci accorgiamo subito che ci guardano in maniera non proprio molto benevola. Ed erano tanti. Immaginate 200-300 tifosi“.
“Tifosi juventini aggrediti”, scene di panico: caos più totale
Agresti successivamente ha rincarato la dose affermando: “Noi iniziamo a camminare ma si staccano degli ultras per pedinarci e ci inseguono. Noi iniziamo a correre ed il primo negozio che intravediamo all’orizzonte è lo store dell’Olympiacos. Ci buttiamo dentro ed entrano anche questi ultras. Però, ad un cero punto, il manager dello store fa segno loro indicando i nostri cartelli“.
In conclusione ha rivelato: “Gli fece capire che non eravamo dei tifosi avversari ma che eravamo dei giornalisti. Fanno in modo che uno alla volta uscissimo dallo store per entrare allo stadio scortati dagli ultras. Pensavano che noi fossimo ultras della Juventus. In quella partita, poi, molti tifosi juventini vennero aggrediti“.