Caso Ultras, dopo le accuse arriva il ritiro | Il campionato perde un protagonista assoluto
Le forti accuse e guai giudiziari all’orizzonte provocano un ritiro choc: doveva essere un protagonista, ma non sarà così.
Un gran calderone che rientra nei casi ultras ma ingloba più mondi: quello di allenatori, dirigenti e giocatori. Ma anche quello dei cantanti, addirittura in hype come Fedez. Un affare molto più grande di ciò che ha creato indirettamente Lazza, con il suo concerto al quale hanno partecipato un gruppetto di giocatori del Milan, che tanto ha infastidito Sergio Conceicao.
Qui la storia è molto più grave di quella del Diavoli. Una vicenda che ha portato a una maxi inchiesta della procura milanese, che ha portato a decine di arresti per affari illeciti, violenze e intimidazioni tra gli ultrà di Inter e Milan.
Un’indagine tutt’ora in corso proprio a causa di questa collisione di mondo, dove per il momento dirigenti, allenatori e giocatori sono, o dovrebbero essere, la parte lesa. Quasi in balia di atteggiamenti variabili tra agevolazione colposa e sudditanza nei confronti degli ultras, anello di congiunzione con un altro mondo, quello della criminalità organizzata.
Per Milan e Inter è stato aperto, tutt’ora esistente, un “procedimento di prevenzione”, senza richieste di amministrazione giudiziaria, ma con un contradditorio coi legali delle società. Simone Inzaghi e Xavier Zanetti, ma anche Calabria e Marotta, tutti in Procura come persone informati sui fatti.
Un caos allargato
Un gran calderone, si diceva. Sono spuntati nomi come i fratelli Aldo e Mauro Russo (il primo non indagato, il secondo sì, uno cognato di Paolo Maldini e l’altro socio in affari dello stesso ex capitano del Milan, ma anche Christian Vieri.
Ci sono finiti in questa maxi inchiesta anche Fedez e altri cantanti Lazza, Tony Effe, Cancun, Guè Pequeno, tutti riconducibili a Luca Lucci, capo degli ultras rossoneri della Curva sud, lui sì in carcere. Tra questi anche Emis Killa.
Una scelta forzata
Dapprima non era stato inserito nel registro degli indagati anche se il rapper era stato identificato, insieme ad ultras rossoneri nel contesto di una “aggressione” ad uno steward a San Siro per il match Milan-Roma dell’11 aprile scorso. Nel corso delle perquisizioni al rapper sono stati sequestrati 40mila euro in contanti, oltre a coltelli, tirapugni, mazze e uno storditore. Proprio mentre Carlo Conti lo aveva inserito nei big di Sanremo, ecco una doccia gelata. A pochi giorni dal Festival arrivano delle indiscrezioni su Emis Killa, indagato dalla Dda di Milano per associazione per delinquere nell’ambito dell’inchiesta sulle curve di Milan e Inter.
Dopo le accuse il rapper è quasi costretto al ritiro. L’annuncio è sui social. “Apprendo oggi dai giornali che sono indagato (a me e’ stato notificato esclusivamente il daspo, che è un atto amministrativo e non penale) – si legge su una Storia nel profilo del noto cantante e se questo corrisponderà al vero sarà importante che l’indagine faccia il suo corso e la magistratura possa lavorare in serenità senza polemiche o pressioni e circhi mediatici. Ero felice di affrontare il mio primo Sanremo ma preferisco fare un passo indietro e non partecipare”.