Vinco lo scudetto e corro da voi: Conte ha già in mente il suo futuro | Lo ha detto chiaramente
Lo scudetto a Napoli, una toccata e fuga da parte di un Antonio Conte che ha in mente il suo futuro. Lo ha già fatto in passato.
Una vittoria appresso all’altra contro Atalanta (a Bergamo) e Juventus (ribaltata al Diego Armando Maradona), due indizi non faranno una prova ma un primato a questo punto della stagione, senza più due scontri diretto e coi rimanenti in casa, pongono il Napoli in pole per lo scudetto.
Solo l’Inter, a tre punti dalla vetta ma con una partita in meno rispetto gli azzurri, può rovinare l’audace colpo del solito noto. Sì, Antonio Conte, l’allenatore del tutto e subito, quello che entra nella testa, nel cuore e nell’anima dei giocatori che allena.
Soltanto l’anno scorso, con Osimhen e Kvara in rosa, il Napoli dovette cambiare tre allenatori (Rudi Garcia, Walter Mazzarri e Francesco Calzona cittì della Slovacchia) per chiudere mestamente al decimo posto, da campione in carica: mai successo nella storia della Serie A.
È arrivato Antonio Conte e il Napoli, seppur diverso da quello di spallettiana memoria, è tornato a brillare di luce propria, nonostante un debutto choc: la sconfittona (3-0) di Verona contro l’Hellas. Sembrava passata una vita, era solo qualche mese fa.
Anema e core
Via prima Osimhen poi Kvara, in mezzo acquisti azzeccati come Lukaku che non sarà più quello esplosivo dell’Inter (scudettato proprio con Conte) ma resta una garanzia là davanti. Rigenerato Di Lorenzo, trasformato Anguissa in un goleador, non c’è bisogno del georgiano in quel tridente con il tuttofare Politano, visto che la quota fantasia è data da Neres, uno dei tanti acquisti azzeccati insieme a McTominay.
A tutto il resto ha pensato lui, Antonio Conte a plasmare un Napoli da anema e core, dove tutti andrebbero in guerra per l’allenatore salentino. Attenzione, però, l’ex commissario tecnico della Nazionale, non è uno che mette le radici in un club.
La storia insegna
Conte ci ha spesso abituati che dopo le vittorie lascia il club. Qui gli indizi che fanno una prova sono tre: è accaduto proprio all’Inter, alla Juventus e pure in Premier al Chelsea. Perché non potrebbe accadere la stessa cosa al Napoli, qualora battesse la favorita Inter e riportasse lo scudetto all’ombra del Vesuvio?
Sì, potrebbe lasciare Napoli. Altra domanda, per andare dove? C’è una panchina di una big che comincia a scricchiolare, quella che lui ha contribuito a non saldare per niente. Quella della Juventus, ovviamente. La dirigenza bianconera, pur confermando l’assoluta fiducia a Thiago Motta, un pensierino a cambiare allenatore vista la situazione comincerà a farlo. E con chi si può vincere subito? Con Antonio Conte, of course.